E’ stato condannato a vent’anni di reclusione Angelo Semeraro, reo di aver ucciso il pensionato 69enne Martino Aquaro, il 7 febbraio 2015. La Corte d’Assise di Taranto ha riconosciuto all’imputato la seminfermità mentale.
L’avvocato Palmieri, legale di Semeraro, ha preannunciato comunque ricorso.
Rimangono comunque molti dubbi sulla vicenda. A partire dal movente. Durante gli interrogatori Semeraro avrebbe rilasciato dichiarazioni contrastanti e comunque non è chiaro il movente. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il pensionato avrebbe sorpreso l’uomo all’interno della sua villetta e questi avrebbe reagito.
Le indagini furono svolte, all’epoca dei fatti, dagli uomini del vicequestore aggiunto Francesco Salmeri, che in meno di un giorno riuscirono a individuare e arrestare il colpevole.
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