Esistono dei luoghi che non ti aspetti, luoghi vicini, a portata di mano, ad un passo dalla nostra quotidianità. Esistono dei luoghi che non si conoscono ma che sono meravigliosi, che resistono intatti al passare del tempo ma che ne portano addosso ogni traccia. Ci sono luoghi così vicini da essere sconosciuti, ma così belli da togliere il fiato.
Questo è stato il lavoro di ricerca di Maria Teresa Acquaviva che, con pazienza e passione ha camminato in lungo e in largo per la Valle d’Itria, da Martina Franca a Locorotondo, a Cisternino, cercando i posti meno conosciuti, gli squarci mozzafiato. Ha accompagnato decine di turisti, ma anche cittadini di qui, interessati a conoscere quello che di spettacolare può offrire un gruppo di trulli o una strada attraverso le campagne. Ci ha scritto una guida, edita da Valleditria.it, il portale di eventi e tradizioni vincitore del bando Principi Attivi. La guida si chiama “La Valle d’Itria da scoprire” e si legge d’un fiato: offre spunti di approfondimento di non poco conto, partendo dalla storia e dall’etimologia dei toponimi fino ad arrivare ai personaggi che popolano le contrade.
E proprio le contrade sono il centro della guida di Maria Teresa Acquaviva: quei gruppi di casedde che riuscivano ad essere autosufficienti, condividendo i servizi essenziali.
Alcune di loro sono rimaste simili ancora oggi.
Una guida che unisce l’attenzione alla storia e al paesaggio con le nuove tecnologie, le tradizioni della cucina e dell’agricoltura con tablet e smartphone. Una guida innovativa, in estrema sintesi, bella da leggere, ma soprattutto utile per conoscere.La guida, da scaricare, contiene video che raccontano l’esperienza dei luoghi e le persone che li popolano.
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