Venerdì scorso la maggioranza ha preso visione del patrimonio comunale, i dieci tomi redatti dall’ingegnere Nasti sono stati presentati ai consiglieri di centrosinistra. Non tutti erano presenti, e questo un po’ a dimostrare che se per noi è importante conoscerlo, per molti invece non lo è. Ma non volendo scadere nella polemica da giornaletto, nonostante siamo ancora in attesa che l’amministrazione ci degni, a noi giornalisti e quindi per nostro tramite alla città intera, di prendere visione di questo importante lavoro, vorremmo tentare di inserire la questione patrimonio in un discorso un po’ più ampio.
In questi giorni si dibatte del bilancio, delle necessità per l’amministrazione di trovare oltre un milione di euro per far fronte ai tagli del fondo di riequilibrio, che avrebbe dovuto sostenere i Comuni depauperati dall’Ici. Il governo taglia e noi probabilmente avremo nuove tasse. In giunta pare che l’argomento principale sia evitare di imporre nuove tasse, ma sarà davvero difficile uscire dall’impasse dei tagli, soprattutto perchè dalle parti di Palazzo Ducale non hanno dimostrato, finora, di avere particolare propensione alla creatività politica. Uscire dai confini immaginari dovrebbe essere un obbligo, ma rimane un’opzione da cui tenersi alla larga.
Il Comune ha bisogno di soldi e nel frattempo il patrimonio comunale rimane un segreto e a noi ci viene il dubbio che si stia pensando di vendere una casa, un terreno, un lampione. Non è improbabile, nonostante dalle parti della maggioranza arrivino smentite, che alcuni degli immobili possano essere venduti per fare cassa, ma noi vorremmo, in tempi non sospetti, in maniera preventiva, lanciare l’allarme su questa pratica di alienazione al contrario che non farebbe altro che impoverirci. Il prezzo incassato sarebbe una tantum e non un’azione sistemica fatta per garantire maggiori entrate, o minori spese, nel corso degli anni.
Il timore che qualcosa venga venduto, e che venga venduto prima che la cittadinanza ne sia a conoscenza, è legittimato dal silenzio e dai repentini cambi di discorso ogni volta che si accenna a questo argomento con qualcuno della giunta o del Consiglio Comunale. Ci auguriamo sia infondato, ma qualora non lo fosse, vorremmo ricordare che palazzi, appartamenti e masserie possono essere valorizzati attraverso progetti che coinvolgano imprese o associazioni: possono favorire investimenti invece che i pochi spiccioli guadagnati mettendoli in vendita.
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