Tommaso Scatigna sembra avere le idee chiare, sicuramente più chiare di quando partecipò all’incontro con i suoi colleghi a Martina Franca in occasione della presentazione del documento sull’urbanistica inviato in Regione (http://www.martinanews.it/valle-ditria-i-sindaci-si-incontrano-e-iniziano-a-lavorare-insieme). L’obiettivo di Locorotondo è duplice: mantenere l’autonomia e acquisire maggior peso specifico. Obiettivi necessari, soprattutto perchè ora Locorotondo può fregiarsi della Bandiera Arancione e perchè negli ultimi anni è cresciuta notevolmente, offrendo ai visitatori, ad esempio, una città pulita e capace di dare servizi.
Ma, mettendo da parte il debole che ha chi scrive per Locorotondo, la cittadina ha sempre vissuto una situazione geografica e politica particolare, essendo l’ultima propaggine della provincia di Bari, circonda da Fasano, Cisternino e Martina Franca, appartenenti a province diverse.
Tommaso Scatigna ha l’ingrato compito di incarnare la decisione se rimane con Bari o passare a Brindisi – Taranto, insieme ai vicini naturali Martina Franca e Cisternino. Un decisione che rimette alle assemblee e ai gazebo in piazza, che partiranno dopo il 12, giorno in cui a Locorotondo interverranno l’assessore regionale Dentamaro e il presidente dell’Anci Puglia Perrone, sindaco di Corato. Lo scopo è sapere cosa ne pensano i cittadini: “La domanda sarà semplice: quale futuro per Locorotondo?“.
“La città metropolitana non ci farà bene, e la storia dei finanziamenti in più sono solo favole. Noi non saremo nemmeno più comune, ma circoscrizione, periferica oltretutto. L’obiettivo è tenere insieme la Valle d’Itria, continuare con i percorsi già iniziati con i sindaci di Cisternino e Martina Franca. Con Franco Ancona si è stabilito un rapporto di reciproca stima e di ottima collaborazione“.
Ma Bari non è esclusa a prescindere, dipenderà molto dallo statuto che sarà redatto, da come saranno gestite le autonomie, i comuni, i rappresentanti.
Ma alla fine sarà il Consiglio comunale a doversi esprimere, entro il 24 ottobre, data ultima, dopo aver sentito i cittadini. Ma c’è sempre, ci ricorda il sindaco Scatigna, l’articolo 113 della Costituzione, ovvero il ricorso al Tar. Ma il problema è un altro: “Se nelle altre Regioni questo cambiamento è stato governato, anche dall’alto, in Puglia questo non è avvenuto. E’ mancata una cabina di regia“.
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