Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del consigliere comunale del Partito Democratico Aldo Leggieri, a proposito dei tagli alla spesa pubblica e in particolare a quelli che riguardano il pubblico impiego.
Ecco il comunicato:
Penso che per poter davvero modificare lo scenario locale, l’amministrazione comunale, che già sta portando avanti una serie di azioni con spirito di servizio, dovrà intervenire internamente per una revisione e una riqualificazione della macchina amministrativa. Così come era stato annunciato peraltro nella splendida ed efficace campagna elettorale di qualche mese fa. Bisogna partire dalla radice. E mi riferisco alla riorganizzazione degli uffici e dei servizi comunali, del personale attualmente insediato e operante, alla riorganizzazione per centri di costo e di spesa, all’assegnazione del budget secondo i modelli legati alla produttività, al potenziamento di alcuni uffici di vitale importanza come quello tecnico, tributi, del patrimonio, ecc.
E’ necessario pertanto affrontare la questione in chiave complessiva, convocando la dirigenza attualmente in servizio, i funzionari, e le OO.SS. della funzione pubblica, degli Enti Locali, che sono i soggetti concertativi per la riorganizzazione del lavoro affinchè partecipino più attivamente per la risoluzione nel tempo delle criticità emerse negli anni passati. Il tempo, pare non sia propizio, si veda la questione giudiziaria in corso, ma, a mio giudizio, rimane urgente il bisogno di intervenire ed impostare una piattaforma politico-amministrativa autonoma dalle altre dinamiche in corso con una visione riformista anche su questo terreno.
Alla luce dei tagli da parte del governo pro-tempore targato Monti, che ha utilizzato quest’anno, bisogna riconoscerlo, lo strumento della decretazione d’urgenza in modo eccessivo, quasi anomalo, il comparto del Pubblico Impiego sta attraversando una fase di decisiva trasformazione, ma, ecco la posizione politica, non può più permettersi il lusso di subire ulteriori sacrifici. Col disegno di legge di stabilità, che ha sostituito la legge finanziaria di fine anno, viene confermato il blocco dei contratti per tutto il 2014. Come pure la vacanza contrattuale, già congelata dal ministro Brunetta e che oggi il ministro Patroni Griffi non può certo riattivare senza nuove coperture. Ma quattro anni di stop (il blocco è partito nel 2011 con il decreto 78/2010) cominciano ad essere tanti da sopportare, mentre per il settore privato, non solo la stagione contrattuale è aperta ma si va profilando una possibile intesa sulla produttività sostenuta dalla detassazione selettiva sui premi (cosa mai vista nel pubblico impiego). La questione è delicata. Con i contratti fermi si ferma tutto: le progressioni automatiche e gli avanzamenti. Lasciano parecchie perplessità i tagli senza selettività agli Enti Locali. E’ una questione culturale. Di visione politica che deve essere messa in discussione. E se ciò non dovesse essere già troppo, si scopre che nel comparto della scuola si dovrà lavorare anche di più, con l’allineamento a 24 ore settimanali per tutti i livelli d’istruzione. Ci sarà, pertanto, un effetto a cascata per tutti i precari che altro non aspettano che essere stabilizzati. Addirittura si aggiunge la stretta sui permessi per la legge 104/92. Il quadro è complesso, ma non può essere accettato. Perciò chiederò in futuro, in sede di partito e di consiglio comunale di affrontare la questione in modo più ampio ed articolato, in modo tale da proporre all’amministrazione comunale, al sindaco, alla giunta, alla comunità politica martinese e non solo, di aprire un tavolo permanente con le organizzazioni sindacali e di lavorare su più tracciati specifici per portare all’attenzione delle sedi istituzionali regionali e nazionali, attraverso i nostri rappresentanti, i bisogni anche dei lavoratori pubblici della nostra terra perché anche loro hanno una dignità!
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