Autorizzazione AIA – Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente, ha presentato ieri, 12 ottobre, in una conferenza stampa a Roma, le disposizioni presenti nella nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). “Abbiamo sempre cercato un confronto aperto e chiaro – dice in conferenza stampa il Ministro – confronto che abbiamo avuto prima a Taranto e poi qui (Roma). Il documento che è stato licenziato questa sera – continua il Ministro – porta la firma dei rappresentanti del Ministero dell’Ambiente della Regione Puglia, della provincia di Taranto del comune di Taranto e del comune di Statte“.
Copertura dell’area gestione rottami ferrosi entro il 2013, avvio dei primi interventi per la copertura dei parchi minerali entro il 31 dicembre 2012 e limite alla produzione di 8 milioni di tonnellate invece dei 15 autorizzati con la vecchia AIA.
“Da adottare subito l’attuazione dei sistemi di controlli e monitoraggio per tutti i principali punti di emissione, effettuare la valutazione corretta delle emissioni diffuse, che sono quelle più problematiche perché sono quelle che determinano l’inquinamento dentro e fuori l’azienda. E poi: la fermata e il rifacimento, sempre da fare adesso, dell’Altoforno 1, la dismissione del 3 e l’adeguamento del 2 e del 4; la fermata e la ricostruzione delle batterie 3, 4, 5, 6 della cockeria e l’adeguamento delle batterie 9, 10; la realizzazione di nuovi torri di spegnimento coke e l’impossibilità di utilizzare il pec-coke e catrame di cokeria per fini produttivi“.
Queste sono le disposizioni presenti nella nuova AIA che come spiega Clini “non interferirà con l’azione della Magistratura, ci sono tutte le condizioni perché l’AIA possa facilitare anche il percorso parallelo avviato dalla procura di Taranto“. Secondo il Ministro con queste disposizioni urgenti si interrompe la continuazione del reato ambientale, ma non si riesce a fare una stima dei costi che, in ogni caso, sono molto più elevati rispetto a quanto l’azienda si era proposta di spendere “parliamo di miliardi di euro e non di milioni – dice il Ministro – l’azienda ora deve impegnarsi e investire“. «L’AIA – ha aggiunto il ministro – verrà rivista per quelle parti che richiedessero eventualmente una revisione non appena sarà definito il documento per la valutazione del danno sanitario previsto dalla legge della Regione Puglia». La Conferenza dei servizi per l’Aia si terrà il 18 ottobre: si tratta del momento conclusivo della procedura di Autorizzazione.
Il Referendum della Fiom-Cgil – Nel frattempo il Referendum indetto dalla Fiom-Cgil di Taranto con la proposta di una nuova piattaforma (www.martinanews.it/fiom-taranto-e-lipotesi-di-piattaforma-unaltra-ilva-e-possibile) si è concluso con 2.234 si alla proposta della Fiom che verrà presentata ufficialmente lunedì. Ora il sindacato si aspetta una convocazione da parte dell’azienda che non può non tener conto del risultato del Referendum effettuato all’interno dello stabilimento nei giorni scorsi.
La protesta – I cittadini, nel frattempo, durante la manifestazione ‘Verità per Taranto’, hanno portato sul lungomare di Taranto 174 sagome di cartone raffiguranti donne, bambini e operai per sottolineare l’eccesso di mortalità a Taranto. Gli organizzatori chiedono giustizia per le vittime accertate, circa 380, per esalazioni industriali nel decennio che va dal 1998 al 2008.
Non si fa attendere la risposta degli ambientalisti sulle nuove disposizioni AIA. Il presdiente dell’associazione Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti, afferma che “l’annunciata riduzione della produzione da 15 a 8 milioni di tonnellate di acciaio all’anno è un bluff. L’attuale crisi internazionale dell’acciaio non consente di produrre oltre le 8 milioni di tonnellate di acciaio all’anno in quello stabilimento e l’Ilva non riesce a produrre tecnicamente più di 10 milioni di tonnellate/anno. Non ha impianti sufficienti per produrre 15 milioni di tonnellate/anno e infatti – conclude Marescotti – non è mai arrivata a tali risultati produttivi“. (Repubblica)
Lascia un commento