Corruzione. Nessun candidato pugliese ha aderito alla campagna "Riparte il futuro"

Libera, l’associazione contro le mafie e il Gruppo Abele, hanno lanciato una petizione online per chiedere ai candidati in Parlamento e in Senato di impegnarsi in cinque punti per sconfiggere il fenomeno della corruzione, autentica piaga matrice che impedisce democrazia e reale benessere per tutti. Si chiama Riparte il futuro

Secondo don Ciotti, in un’intervista su Repubblica, ha dichiarato: “La corruzione inquina i processi della politica e dell’economia, minaccia il prestigio e la credibilità delle istituzioni, sottrae risorse alla comunità, corrode il senso civico e la cultura della democrazia. Il nuovo Parlamento deve bloccarla, ma ho letto certi nomi che, se venissero confermati, sarebbero un brutto segno per il Paese. Bisogna mobilitarsi”.

Secondo i dati diffusi da Libera, la corruzione in Italia ha un giro d’affari di sessanta miliardi. Per farsi un’idea, basterebbero tre miliardi per equiparare le entrate dell’Imu.

La campagna ha l’obiettivo di coinvolgere i politici nei primi 100 giorni di legislatura, per portare avanti questi cinque punti:

  1. Inserire nella propria campagna elettorale la promessa di continuare il rafforzamento della legge anticorruzione iniziato con la riforma del novembre 2012. Concretamente, chiediamo sia modificata la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare, con l’aggiunta della voce “altra utilità”
  2. Pubblicare il proprio Curriculum Vitae con indicati tutti gli incarichi professionali ricoperti
  3. Dichiarare la propria situazione giudiziaria e quindi eventuali procedimenti penali e civili in corso e/o passati in giudicato
  4. Pubblicare la propria condizione patrimoniale e reddituale
  5. Dichiarare potenziali conflitti di interesse personali e mediati, ovvero riguardanti congiunti e familiari

Sul sito ci sono i nomi dei candidati che hanno aderito. Nessun pugliese è ancora tra loro.

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