Oggi, sabato 9 marzo, alle ore 19.00, nella Sala degli Uccelli a Palazzo Ducale l’associazione culturale Dragare presenterà il libro “Joyce Lussu. Tutte le strade mi portano a casa”. La pubblicazione del libro, sostenuto dalla Regione Puglia (Assessorato al Mediterraneo), nasce da anni di conoscenza, studio e approfondimento del pensiero e della vita di Joyce, da parte dell’associazione culturale Dragare, di Ornella Vita Palmisano e Ira Panduku.
Il libro è scritto e pubblicato in lingua italiana (Zephyro Edizioni) e in lingua albanese (Casa editrice Flesh) e ripercorre i luoghi e i momenti più significativi della vita di questa straordinaria protagonista del ’900, pensatrice, partigiana, scrittrice e traduttrice di poeti di diverse nazionalità. Ad occuparsi della traduzione è stata Ira Panduku che, come ci ha voluto spiegare, si è buttata in quest’avventura della stesura del libro e della traduzione in albanese, in quanto, quando ha conosciuto le opere di Joyce, ne è rimasta colpita sia dal pensiero che dal suo impegno nel tradurre i poeti dei paesi meno conosciuti e meno tradotti. Tra questi c’è anche l’Albania.
“Tra gli anni 60-70 – ci scrive Ira Panduku – ha pubblicato ben tre libri sulla poesia albanese, ha portato la voce dei poeti albanesi in Italia, ha visitato più volte l’Albania e ha amato profondamente il mio paese“.
Joyce Lussu (8 maggio 1912 – 4 novembre 1998), e’ stata una protagonista instancabile e testimone lucida di molti decenni della storia del Novecento italiano. Scrittrice di saggi, romanzi e racconti si e’ dedicata dagli anni ’60 in poi ad un intenso lavoro di traduzione e di introduzione, in Italia e in Europa, dei poeti delle avanguardie di tutto il mondo.
Ha tradotto poeti albanesi, curdi, turchi, vietnamiti, afro-americani, eschimesi, aborigeni australiani, dell’Angola e del Mozambico, della Guinea, dell’Isola di Capo Verde. Joyce non conosceva tutte queste lingue. Traduceva le poesie attraverso una splendida avventura umana e letteraria da poeta a poeta. Questa sua avventura comincia nel 1958 a Stoccolma, quando, durante un convegno internazionale per un premio sulla pace, conosce Nazim Hikmet.
Joyce e Hikmet daranno assieme il via ad un’esperienza del tutto originale: sarà il poeta turco a proporle di tradurre le sue poesie da una lingua per lei sconosciuta. Comunicando in francese, spesso aiutandosi con parafrasi e gesti delle mani, Joyce traduce oltre 7000 versi di Hikmet, ed è grazie a lei, probabilmente, che noi oggi conosciamo questo straordinario poeta turco.
Joyce Lussu ha conosciuto i suoi poeti, ne ha tradotto le liriche, ha visitato i loro Paesi, ne ha condiviso le abitudini, i valori, il senso della vita.
“Le grandi letterature delle grandi lingue, hanno i loro specialisti e si possono concoscere attraverso i loro studi. Ma le piccole letterature, le lingue parlate da pochi, hanno anch’esse grandi poeti, che in Italia rimangono sconosciuti. Traducendoli, li porto in Italia”. Oggi noi traduciamo Joyce in albanese, una delle tante lingue che lei ha tradotto. Vogliamo portare la sua voce di rimando a quella lingua e a quella gente che lei ha conosciuto e vissuto con leale e profonda amicizia e rispetto.
Il libro è già stato presentato a dicembre a Tirana, presso l’Istituto Italiano di Cultura, e ora verrà presentato a Martina, presso la sala degli Uccelli, alle ore 19.00, alla presenza di: Antonio Scialpi, assessore alle attività Culturali, Donatella Infante, assessore ai Servizi Sociali e Giulia Sannolla.
Letture e musica di Monica Contini, Didi Tartari, Ira Panduku.
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