Il Consiglio di Stato dichiara infondato il ricorso di Leo Cassano e Donato Marinosci

La Sezione Quinta del Consiglio di Stato si è pronunciata sul ricorso chiesto da Leo Cassano e Donato Marinosci per riformare la sentenza n. 01581/2012 del TAR Puglia – sezione distaccata di Lecce, che aveva respinto il precedente ricorso dell’avv. Cassano definendo la causa infondata.

La richiesta al Tar dell’avv. Cassano, candidato Sindaco alle elezioni amministrative dello scorso anno, si concentrava sull’annullamento della proclamazione, effettuata dall’ufficio elettorale centrale, degli eletti nel comune di Martina Franca nella parte in cui, più precisamente,  fu proclamato eletto il 15° consigliere (Aldo Leggieri) della coalizione di liste collegate al sindaco risultato vincitore della competizione elettorale. In particolare si chiedeva, giocando un po’ sui decimali delle percentuali, che il presidente della commissione elettorale, il giudice Casarano, assegnasse un posto in più all’opposizione, quindi con il reintegro di Cassano, e uno in meno alla maggioranza, con l’esclusione di Leggieri.

Come sappiamo la ripartizione dei seggi assegnò alla maggioranza 15 posti in consiglio e all’opposizione 9, in applicazione dell’art. 73, comma 10, D. Lgs n. 267 del 2000 che prevede: “Qualora un candidato alla carica di sindaco sia proclamato eletto al primo turno, alla lista o al gruppo di liste a lui collegate che non abbia già conseguito, ai sensi del comma 8, almeno il 60 per cento dei seggi del consiglio, ma abbia ottenuto almeno il 40 per cento dei voti validi, viene assegnato il 60 per cento dei seggi, sempreché nessuna altra lista o altro gruppo di liste collegate abbia superato il 50 per cento dei voti validi. Qualora un candidato alla carica di sindaco sia proclamato eletto al secondo turno, alla lista o al gruppo di liste ad esso collegate che non abbia già conseguito, ai sensi del comma 8, almeno il 60 per cento dei seggi del consiglio, viene assegnato il 60 per cento dei seggi, sempreché nessuna altra lista o altro gruppo di liste collegate al primo turno abbia già superato nel turno medesimo il 50 per cento dei voti validi. I restanti seggi vengono assegnati alle altre liste o gruppi di liste collegate ai sensi del comma 8“.

Tale attribuzione venne contestata giudizialmente dall’escluso Cassano e da Donato Marinosci in qualità, rispettivamente, di candidato sindaco e di rappresentante di lista de “La Destra”. Secondo loro, applicando correttamente il suddetto art. 73, comma 10, D. Lgs n. 267 del 2000, alla coalizione collegata al candidato eletto Sindaco sarebbero spettati 14 e non 15 seggi, “giacché il 60% di 24 seggi è pari al 14,4, senza che potesse considerarsi  ammissibile l’arrotondamento alla cifra superiore“. Ma come detto il Tar respinse il ricorso supponendo, tra l’altro, valide ragioni per disporre la compensazione delle spese.

Non convinti e avversi a tale sentenza i due decisero di appellarsi al giudizio del Consiglio di Stato che, in data 11 gennaio 2013, si pronunciò respingendo il ricorso Di Leo Cassano e Donato Marinosci definendolo infondato e dichiarando che alla coalizione di liste collegate a Franco Ancona spetta il 60% dei 24 seggi di cui è composto il Consiglio Comunale di Martina Franca: “Poiché aritmeticamente il 60% dei 24 seggi corrisponde al 14,4 non possono essere assegnati alla coalizione vincente 14 seggi, come sostenuto da Cassano, in quanto ciò costituirebbe una macroscopica ed inammissibile violazione di legge: 14 seggi, infatti, corrisponderebbe non più al 60%, bensì al 58,33% dei 24 seggi il che tradirebbe la ratio della normativa che, per consentire una migliore governabilità dei medi e grandi comuni, ha  ritenuto indispensabile che la lista collegata al candidato Sindaco vincente, anche a seguito del ballottaggio, che non abbia raggiunto almeno il 60% dei seggi, consegua l’assegnazione del 60% dei seggi“.

Questa sentenza chiude, di fatto, ogni possibilità all’avv. Leo Cassano di entrare in consiglio comunale.

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Commenti

4 risposte a “Il Consiglio di Stato dichiara infondato il ricorso di Leo Cassano e Donato Marinosci”

  1. Avatar angelo
    angelo

    Ergo, visto tanto accanimento nella faccenda, deduco che quella lista era stata fatta semplicemente per portare il candidato Sindaco in consiglio…una furbettata insomma

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