Devincentis: “I giovani ostunesi non devono scappare via”

Riceviamo e pubblichiamo:

Ripartire dalla scuola come base di un processo crescita globale. Rilanciare il nostro sistema produttivo e commerciale, sostenendo l’imprenditoria locale a ogni livello. Incoraggiare il talento e sostenere le iniziative di lavoro autonomo creativo e impresa innovativa.  Sebastiano Devincentis, candidato consigliere comunale nella lista Movimento 17 marzo-Liberi,  nel suo programma elettorale punta fortemente sulle nuove generazioni, vera speranza di un futuro diverso.  «Non abbiamo bisogno di studenti che scappano via ma di talenti che hanno la voglia di crescere e mettere a disposizione della propria città idee, progetti, sogni ed ambizioni » il docente di scuola superiore ostunese, nonché esperto aziendale in materia fiscale e tributaria, sostiene  che dalla possibile sinergia tra scuola, Comune e sistema produttivo del territorio, locale e limitrofo, si possa ridare la speranza a tanti giovani . «Le istituzioni locali-secondo Devincentis- hanno l’obbligo morale di allargare il proprio raggio di azione, in termini di lotta alla disoccupazione, aprendo un tavolo con le maggiori aziende del territorio ( Enel, Edilpower, Sanofi, Telcom, nel caso ostunese). Il Comune deve fare da garante ed intermediario tra neo diplomati e aziende (stage, apprendistato, collaborazioni), promuovendo – continua il candidato consigliere comunale- anche l’organizzazione di periodici «carrer day» per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro sul territorio».  

 Un tessuto economico, quello della città bianca costituito da tantissime partite Iva che, in questo  difficile contesto storico, fanno enorme fatica ad andare avanti. Secondo Devincentis c’è la possibilità di un sostegno da parte del Comune, attraverso nuove metodologie di finanziamento, senza intaccare le risorse pubbliche.  «Il co-working, creazione di spazi di lavoro condiviso,  è uno strumento importante- dichiara Devincentis- soprattutto per i precari e i giovani professionisti a partita iva, che sono costretti a sostenere spese importanti per la propria attività di lavoro autonomo, legate soprattutto alla gestione degli spazi d’ufficio. Attraverso un censimento dei locali sfitti di proprietà comunale e si può individuare uno spazio cittadino di co-working, garantendone la fruizione a rotazione ai lavoratori autonomi che ne faranno richiesta».

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