Friolo: Il reparto di ostetricia è legato agli umori e alle promesse del centro-sinistra

Riceviamo e pubblichiamo:

“La chiusura del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’Ospedale Civile di Ostuni non dovrebbe certo costituire una sorpresa, per chi da anni ormai ha messo la firma – e la faccia – su un Piano di riordino della rete ospedaliera e di rientro dal deficit che in molti territori ha peggiorato il già precario stato della sanità pubblica pugliese. Né purtroppo stupisce la possibile decisione di procedere con un intervento così scriteriato in pieno periodo estivo, con la logica che spingerebbe a operare in modo diametralmente opposto, potenziando cioè il reparto con ulteriore, necessario personale medico e infermieristico e garantendo prestazioni all’altezza per cittadini e turisti. Stupisce, invece, il camaleontismo e l’ambiguità di consiglieri regionali del partito che esprime l’attuale assessore alle Politiche per la Salute della giunta Vendola e che quel Piano di riordino ha voluto e convintamente votato, i quali da altrettanti anni ormai continuano a oscillare tra posizioni pilatesche, vaghe proteste e oggi critiche e preoccupazioni – in caso di chiusura del reparto – poco credibili, per chi si trova tra i banchi di quella stessa maggioranza che sta procurando disastri in serie, e non solo a Ostuni”. 
Maurizio Friolo, vicepresidente della III Commissione Sanità della Regione Puglia, rivendica invece “la coerenza di chi – come il sottoscritto, e il centrodestra nel suo complesso – si è sempre battuto contro una decisione che penalizzerebbe ulteriormente un territorio già uscito a pezzi dal Piano di riordino”. E auspica già nell’incontro previsto nella mattinata di domani, martedì 17 giugno, tra il Sindaco di Ostuni, Gianfranco Coppola e il direttore generale della Asl, Paola Ciannamea, “un ritorno del buonsenso, e soprattutto che si faccia piena chiarezza sul presente e sul futuro dell’ospedale di Ostuni. Nell’interesse dei cittadini e di una comunità che non merita di essere in perenne equilibrio sul filo sottile delle promesse e delle rassicurazioni poi smentite dal precipitare di eventi annunciati” la sua conclusione.

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