di Silvia Di Dio
E’ la storia di una ragazza di 26 anni che svolge un’operazione straordinaria di sostegno alla vita. E che nutre un amore infinito per gli animali tutti: “dal cane, al gatto, alla gallina al vitello”, dice. E’ di San Vito dei Normanni Marzia Zito, attenta custode di esseri viventi abbandonati o maltrattati. Il suo è un volontariato prezioso che inizia per strada, dove c’è bisogno. Dove gli sguardi degli umani si posano distratti e animali soli e calpestati cercano di sopravvivere. “Io devo dire grazie ai miei genitori – dice Marzia – perché mi hanno insegnato ad amare, ma soprattutto a rispettare gli animali”.
A casa con lei, intanto, la giovane operatrice ha un cane salvato dalla strada, quatto gatti, e altri quattro cani in “stallo”, ovvero in attesa di essere adottati.
“La capacità di amare perfino l’essere umano che li maltratta li rende degli esseri speciali ed unici” commenta Marzia, facendo notare come da due anni la sua vita sia colma dell’affetto degli amici pelosi, anche se piena di fatica. “Rischi di impazzire – ammette – ci sono troppi abbandoni e maltrattamenti, troppo menefreghismo da parte di chi vede ancora gli animali come l’ultima ruota del carro. C’è chi si sente padrone di abbandonare, di uccidere nei modi più brutali nonostante le leggi. Purtroppo chi fa volontariato deve ogni giorno assistere a tutto questo. E’ un incubo”.
Ci vorrebbe con urgenza un aiuto da parte delle istituzioni: questo l’appello accorato della giovane volontaria. Perché troppo esigue le forze dei pochi volontari rispetto a tutte le emergenze che ci sono ogni giorno. “Di fatto noi ci sostituiamo alle istituzioni – racconta – Ciò che dovrebbero fare loro lo facciamo noi, con i nostri mezzi, i nostri soldi”.
E se qualcuno volesse sapere qual è la “considerazione” per gli animali nella città normanna, l’esperienza di Marzia non dà responso rassicurante: “La situazione a San Vito é peggiorata: ogni giorno riceviamo tante chiamate per nuovi abbandoni, cuccioli lasciati dovunque o addirittura chiusi in buste di plastica, o segnalazioni di cani in fin di vita invisibili per la gente. Confrontando la realtà sanvitese con quella di altri paesi vicini tramite volontari di zona , devo dire che San Vito in questo periodo potrebbe ricevere il premio per l’insensibilità verso la tematica”.
Molto c’è da fare, quindi. I consigli dell’operatrice sanvitese fanno riferimento a : “svegliare” e richiamare le istituzioni in primis; far rispettare le leggi; insegnare ad amare gli animali e soprattutto a rispettarli; far capire i benefici della sterilizzazione come soluzione di gran parte del problema “randagismo” e “non come atto contro-natura perché contro-natura é gettare dei cuccioli appena nati in un cassonetto”, sottolinea. E ancora: “ribadire l’importanza del microchip (tra l’altro obbligatorio già da anni); far capire alla gente che noi siamo esseri umani come tutti gli altri per cui chiunque può darci una mano”.
Intanto, un’altra notizia importante viene dalla stessa Marzia: la recente nascita a San vito di “Code Libere”, associazione di tutela per gli animali abbandonati che cercano casa. “Speriamo così di essere presi maggiormente in considerazione e poter fare qualcosa di concreto nella nostra realtà dove gli animali hanno bisogno di tanto aiuto. Noi non li abbandoneremo mai” assicura l’operatrice sanvitese che merita tanta riconoscenza, e alla quale dev’essere garantito aiuto per l’inestimabile servizio sociale che svolge. E’ grazie e persone come lei che cani e gatti come Camilla& Flo’, Elvis, Milly, Pallina, Anita, Bella e tanti altri possono essere accolti in nuove famiglie, liberi di dare l’affetto incondizionato di cui sono capaci.
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