Cronaca. Ritrovata una bambina rapita dalla madre dal centro della Nostra Famiglia

Un rapimento ben congegnato, ma che poteva costare cara per l’incolumità della bambina e della madre. Un intreccio familiare e una storia drammatica nella quale la bambina ne potrà risentire in maniera feroce nel suo prossimo futuro. E’ successo a Ostuni nella mattina del 20 ottobre, quando una bambina di due anni e mezzo è stata rapita dalla madre, una donna 23enne di Casarano, dalla sala conferenze del centro di accoglienza della “Nostra Famiglia”. Al momento del rapimento, la donna era anche in compagnia del complice e attuale compagno, nonché zio del padre della bambina. Il complice, uomo 61enne di Ugento aspettava nel parcheggio perpendicolare alla sala in cui è avvenuto il rapimento. Una volta rapita, la bambina è stata lanciata dal balcone del primo piano della sala conferenze e presa in braccio dall’uomo; anche la donna si è lanciata dal balcone, impattando violentemente contro l’auto del complice. Un volo tremendo, dove la donna ha rischiato seriamente di potersi  fratturare la colonna vertebrale. 4 giorni dopo la sottrazione della bambina, la donna, insieme al suo compagno, sono riusciti a scappare  in Germania, precisamente a Wiesbaden, dopo aver attraversato il valico del Brennero.

Le attività investigative, condotte dal Dirigente del Commissariato di Ostuni, Francesco Angiulli, e dal dirigente del Commissariato di Taurisano, Salvatore Federico, sono andate avanti per la localizzazione dell’auto, noleggiata dalla coppia, per la fuga. Un operazione che ha interessato anche la polizia tedesca e il servizio di cooperazione internazionale di polizia, SHIP, un organo centrale facente capo alla direzione centrale della polizia criminale. Il ritrovamento è avvenuto grazie alle diverse segnalazioni del commissariato del Brennero, per diversi transiti da parte di persone di nazionalità italiana. Come ha affermato il dirigente del Commissariato di Taurisano “è stata una vicenda particolare, in quanto le persone interessate sono vicine alla criminalità organizzata; abbiamo avuto contatti con la madre nelle ore successive alla sottrazione della bambina; ha cercato di collaborare con noi, nella consegna della bambina, ma lei aveva già pianificato con il suo compagno la fuga. Per un paio di giorni la bambina e la madre, insieme al loro complice, sono rimasti nel territorio leccese, abbiamo localizzato l’appartamento in cui risiedeva con la bambina. Poi, in un secondo momento, ed esattamente il 24 ottobre, hanno noleggiato un auto e sono scappati in Germania”

La coppia e in particolare l’uomo, conosciuti nella malavita locale, per una serie di precedenti, con problematiche giudiziarie e di tossicodipendenza, hanno avuto delle indicazioni da diverse persone vicine a loro per poter essere accolti in Germania. Persone, secondo varie ipotesi, note alle forze dell’ordine.  La bambina, ritrovata il 3 novembre dalle forze dell’ordine tedesche, è stata affidata in una Casa Famiglia della Germania, in attesa del ritorno in Italia; mentre la coppia è oggetto di attenzione da parte della polizia tedesca.

 

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