La storia del calcio locale a puntate

Intervistando qualche tempo fa “il maestro” Lino Baccaro, non abbiamo potuto fare a meno di notare quanti locorotondesi hanno solcato i campi sotto la sua egida. A questo scopo, nel voler imprimere su carta ricordi di tanti anni di calcio giovanile, diamo inizio a una vera e propria “storia a puntate”. Ci scusino sin da ora coloro i quali non potranno essere menzionati per motivi di spazio… o di memoria.

La Gioventù Calcio è stata per anni quella che oggi definiremmo la “cantera”, il “vivaio” del calcio in blu-granata e non solo. Partita nel 1987, sotto il nome di Sporting Club, questo embrione idea di Scuola Calcio no profit fu un’idea del tanto amato dottor Giorgio Petrelli, con la collaborazione della signora Rosaria Miano e di Giuseppe Rodio oltre al già citato Lino Baccaro. “Una vera e propria storia di sport e cultura per diventare prima uomini e poi calciatori” come ama definirla il maestro. Lo Sporting prima e la Gioventù poi hanno cominciato l’attività senza una quota fissa di iscrizione: si viveva di qualche contributo dato dai genitori dei ragazzi. “L’obiettivo – continua mister Baccaro – era prevalentemente togliere i ragazzi dai pericoli del gioco in strada e insegnargli a stare insieme divertendosi”. Non nasconde un certo orgoglio, il maestro. E guardando ai risultati c’è senz’altro da credergli: dalla stagione ’90-’91 alla stagione ’95-’96, le categorie pulcini, giovanissimi ed esordienti si sono piazzate in maniera costante tra il I e il II posto dei rispettivi gironi. Solo in un’occasione si è toccato il gradino più basso del podio e in un solo altro caso il IV posto. Molte anche le partecipazioni a tornei giovanili e gli ottimi risultati non sono mancati neanche in queste occasioni.

Come detto in precedenza, la Gioventù Calcio è stata la vera fucina del calcio locorotondese, ma non solo. I primi anni, dove i campi di calcio in via Cisternino e contrada Caramia diventarono la seconda casa degli adolescenti, videro la crescita calcistica dei ragazzi nati tra il 1978 e il 1982. Molti di loro sono anche riusciti a vestire la casacca blu-granata come Giuseppe Giacovazzo, Ilario Smaltino, Giuseppe Micele, Giancarlo Colucci, Rossano Albanese, Antonio Valentini, Beniamino Calella e Nicola Maffei, mentre hanno beneficiato dei “piedi doc” allenati dal maestro anche compagini a noi vicine, anche in serie superiori. Vitantonio Tinelli e Danilo Celeste a Fasano, mentre Antonio Minno a Castellana. Ma portano ancora addosso i ricordi di quegli anni anche Nicola Notarnicola, Giovanni Palazzo, Stefano Semeraro, Luciano Giotta, Vittorio Neglia e Tommaso Curri. Insieme a loro Gianvito Carrieri, Andrea Minno, Paolo Di Pietro, Gino Lapresa, Giuseppe Calella ed Enzo Maffei. Ultimi di queste annate sono Angelo Rosato, Giacomo Convertini, Giorgio Piccoli, Benito De Vittoria e Donato Tursi.

Ma come nelle migliori storie, solo vivendole si potranno sentire le stesse cose che questi ragazzi hanno provato sulla propria pelle e sui propri stinchi. Questo è solo l’inizio.

 

Mauro Notarnicola

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