Riceviamo e pubblichiamo:
Si comunica che nella giornata di ieri, 13.2.2015, all’esito di complessa e laboriosa attività investigativa protrattasi per qualche mese, personale di quest’Ufficio ha acquisito importante materiale probatorio grazie al quale è stato immediatamente deferito, in stato di libertà, il pluripregiudicato ostunese CALO’ Marco, di anni 30, ritenuto responsabile di una serie di episodi di ricettazione.
Le indagini, peraltro già avviate da alcuni mesi al fine di far luce su qualche furto in abitazione registrato in questo centro cittadino, nonché in immobili siti nelle contrade, hanno assunto maggiore consistenza allorché, al verificarsi dell’ennesimo furto in un appartamento sito al primo piano di via Liguria (in Villanova, zona marittima di Ostuni), il relativo proprietario si era tempestivamente presentato nel Commissariato di P.S. di Ostuni ed aveva formalizzato la relativa denuncia.
Tale tempestività, è risultata elemento determinante ai fini del positivo esito delle indagini, parimenti immediatamente avviate. Difatti, essendo stati rubati, tra l’altro, numerosi oggetti in oro, i poliziotti, coordinati dall’Ispettore Piero TAMBORRINO, hanno eseguito l’analisi di precedenti denunce di furto, varie perquisizioni, accurati accertamenti e sopralluoghi, ivi compresi presso i negozi c.d. “compro oro” esistenti sia nella stessa Ostuni, sia in altri centri viciniori (Ceglie Messapica, Fasano, Carovigno, Cisternino, San Michele Sal.). Ebbene, in termini interessanti ed incrociati, era emerso che uno degli oggetti aurei rubati, rintracciato in un “compro oro” di Ostuni, era stato lì venduto da un uomo che, guarda caso, era già nella lista dei sospettati, in ragione dei suoi pregressi giudiziari nonché delle frequentazioni.
Gli approfondimenti investigativi, avevano consentito ai poliziotti di rintracciare anche tutti gli altri numerosi oggetti aurei che erano stati rubati nell’appartamento di via Liguria – Villanova ma che erano stati venduti, in parte nel medesimo compro oro di cui sopra (ma in date antecedenti), in parte in altri esercizi ostunesi.
Tutti i gioielli, quindi, erano stati recuperati, sottoposti a sequestro; contestualmente, erano scattate le ricerche a carico di CALO’ Marco che, evidentemente, ritenendo di essere oggetto di rintraccio, si era reso irreperibile. Malgrado ciò, avendo ormai certezza che la pista investigativa da seguire fosse quella giusta, si è insistito riuscendo anche a rinvenire e sequestrare i seguenti costosi oggetti elettronici che erano stati oggetto di furto assieme ai gioielli dall’appartamento di via Liguria: un personal computer, un Ipad ed altri oggetti dal valore affettivo per la vittima. Infatti, detti oggetti sono stati rinvenuti nascosti, in un terreno agricolo, poco prima che CALO’ Marco fosse bloccato sdagli agenti.
Allorchè quest’ultimo è stato bloccato, i poliziotti hanno accuratamente perquisito la sua abitazione in Villanova. Quivi, nascosta sotto una gran quantità di vestiario, oltre a vario materiale ritenuto interessante per il prosieguo delle indagini, è stata rinvenuta una valigia bleu di grosse dimensioni contenente un’inusuale e sofisticata strumentazione (dotata di sensori, lunghi fili elettrici, testate, rilevatori elettronici ed altri strani componenti). CALO’ Marco, in ordine a tale possesso è parso immediatamente evasivo ed elusivo.
Tuttavia, preso atto degli esiti di ricerche eseguite seduta stante in rete¸ gli stessi poliziotti operanti hanno compreso trattarsi di una costosa attrezzatura rubata nel mese dicembre u.s., nel corso del furto che ignoti avevano consumato all’interno del depuratore AQP di Ostuni, sito in Contrada Lama D’Antelmi. In particolare, detto strumento, del valore di circa 3.000,00 euro (“TSS Portable – HACH LANGC”), è indispensabile ai chimici dell’AQP per la misurazione della consistenza delle impurità ed dell’inquinamento delle acque che giungono alla centrale, per il conseguente trattamento ed immissione.
A conclusione di questa prima tranche delle indagini, d’intesa col Sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi dott. Luca BUCCHERI, Pubblico Ministero, tutti i costosi oggetti rinvenuti (gioielli, per un valore di circa 3.000,00 euro, personal computer, Ipad ed altri oggetti ad interesse affettivo, per il complessivo valore di circa 2.500,00 euro, ivi compreso lo stesso “TSS Portable – HACH LANGC”, come detto dal valore di circa 3.000,00 euro), sono stati tutti restituiti ai relativi proprietari, privati e pubblici.
Le indagini proseguono e si ritiene che, a breve, siano raccolti elementi anche a carico di altri soggetti ritenuti correi di CALO’ Marco, che, essendo purtroppo stato rintracciato a decorsa flagranza, è stato denunciato in stato di libertà perché ritenuto responsabile di ricettazione continuata, pluriaggravata ed altro.
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