Ieri sera abbiamo pubblicato il comunicato stampa ricevuto dalla società locorotondese di Futsal Acqua&Sapone relativo alla partita giocata sabato pomeriggio 14 febbraio contro il Real Castellaneta. In quella nota della società rossoblù siamo venuti a conoscenza di un episodio assai sgradevole avvenuto proprio durante il match. Nello specifico si tratta di insulti razzisti nei confronti di un giocatore di colore, Joao Pedro Gomes della società locorotondese da parte di un atleta e della tifoseria avversaria. Abbiamo voluto ascoltare proprio il presidente dei rossoblù, Nicola Felice, per delle dichiarazioni in merito.
“Sabato è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono episodi che si ripetono dall’inizio dell’anno quasi su tutti i campi dove giochiamo. Inizialmente abbiamo taciuto, ma per l’ennesima volta, solo perché Pedro è l’unico ragazzo di colore di tutto il girone dobbiamo assistere a queste continue vessazioni. È inconcepibile che nel 2015 per colpire una squadra che sta vincendo un po’ tutto non sapendo come sconfiggerti in campo se la prendono con un ragazzo di colore appena tocca palla facendo dei cori razzisti. A Castellaneta è stato davvero uno schifo. Il povero Pedro è stato appellato in tutti modi, è stato chiamato “sporco negro”, mentre all’andata gli fu detto da un giocatore “ti faccio diventare bianco”. Ma questo non è successo solo con il Castellaneta è successo anche a Latinao e su altri campi.
“Lunedì prossimo abbiamo una riunione in Lega e mi farò sentire perché è inconcepibile che nemmeno gli arbitri stessi non sanno che provvedimenti prendere. A livello professionistico, quello nazionale con i riflettori addosso quando succedono episodi del genere tutti si indignano invece nelle serie minori come la nostra nessuno fa nulla.
“Quello che mi ha lasciato basito è che questi cori si siano ripetuti, in tribuna, anche dopo l’espulsione del giocatore. Il nostro giocatore, infatti, è stato beccato dai fischi e dai cori anche dagli spettatori del Castellaneta che hanno fatto piangere la ragazza di Pedro che assisteva al match tra le lacrime tant’è che a un certo punto voleva andar via dal campo. È assurdo che succedano questi episodi, per me è inconcepibile che sia diventata quasi la normalità ricevere questo trattamento recidivo quando giochiamo in trasferta.
“Se ci fossi stato io a Castellaneta avrei ritirato la squadra dal campo perché bisogna dare un segnale molto forte, non bisogna pensare solo alla classifica, la mia squadra prima di essere composta da giocatori è fatta da uomini”.
Questo episodio è un duro colpo che riceve la squadra locorotondese in un momento dove bisogna restare concentrati non solo in campionato, mantenendo il primato in classifica, ma anche in vista della finale di Coppa Puglia di martedì 24 febbraio contro la Futsal Andria.
Episodi questi che fanno male allo sport, alla crescita della nostra comunità, e anche alla nostra intelligenza. Gesti del genere devono necessariamente essere condannati, isolati, sia che provengano dalla tribuna sia da un giocatore tesserato da una società sportiva. L’ignoranza deve essere allontanata dallo sport, come deve essere allontanata la violenza tra tifoserie avversarie. Al giocatore rossoblù va la nostra solidarietà e tutto nostro affetto.
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