Trasporto oncologico a Taranto, da Ncd una petizione per Renzi e Vendola

Una petizione promossa da Alfonso Alfano per Taranto ed i suoi malati oncologici, indirizzata al premier Renzi ed al presidente regionale Vendola. Ncd Martina Franca la presenta al territorio, attraverso le parole di Fabio Lacarbonara:

“È più di due anni che Taranto (provincia) e i suoi malati fanno capolino nella girandola dei buoni propositi e delle parole a perdere a tutti i livelli. Poi c’è la scoraggiante realtà dei fatti che parla del rischio per i malati oncologici di perdere quelle poche conquiste reali che quotidianamente accompagnano le loro battaglie. A fronte di un preciso impegno, con relativo stanziamento fondi, da parte della Regione Puglia il servizio di trasporto per i pazienti oncologici rischia oggi un ennesimo stop, dopo le false partenze e le pause degli scorsi mesi. Per questo accogliamo e sponsorizziamo nella nostra città la petizione online che vede partecipare in prima linea la cittadinanza di Taranto e provincia. Dopo un primo contatto con il promotore Alfonso Alfano, accettiamo con buon impegno la campagna intrapresa”.

Ecco la petizione (sottoscrivibile qui):

Taranto è tra le città più inquinate e velenose d’Italia e d’Europa. Anche per questo, per aiutare i più bisognosi, nel dicembre del 2009 la Regione Puglia ha istituito un servizio di trasporto per i malati di tumore. Il progetto avrebbe dovuto terminare a dicembre 2013, ma è stato sospeso a maggio 2012 e poi ripristinato più di un anno dopo, a novembre 2013. Dopo tre mesi è stato nuovamente interrotto. Il servizio – destinato soltanto ai malati soli, invalidi o con reddito basso – prevedeva che da sette differenti distretti della provincia di Taranto partissero pulmini diretti a casa dei pazienti, per accompagnarli in ospedale per cure e visite di controllo.

Il piano comprendeva un totale di 35 pulmini, altrettanti operatori-autisti e 42 operatori sanitari, oltre ad alcune poltrone mediche e a una postazione telematica per distretto sanitario. Alcuni degli autisti non prestano più servizio da gennaio 2014, nonostante alla fine del progetto, finanziato dalla Regione con un fondo vincolato, manchino ancora quattro mesi, pari a circa 650 mila euro. I pazienti, soprattutto quelli più gravi o disagiati, sono costretti a elemosinare passaggi o a pagare il taxi, sebbene la Regione abbia loro riservato del denaro proprio per il trasposto. Che fine hanno fatto quei soldi? All’emergenza dei malati si somma quella di chi, come me e molti altri, a causa di questa sospensione è rimasto a casa senza più un lavoro. Alcuni di noi hanno subito sfratti e oggi sopravvivono solo grazie all’aiuto di enti caritatevoli.

Con questa petizione chiediamo alla Regione Puglia e alla Asl di Taranto il completamento del progetto. Ci rivolgiamo inoltre al Governo perché il servizio, di fondamentale importanza e di grandissimo aiuto in una città tanto inquinata, venga rinnovato per altri tre anni e inserito all’interno delle misure previste dal decreto salva-Ilva.

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