Euronics. Bello (FI) risponde a Sel: “Morale a senso unico”

La vicenda della mancata apertura di Euronics in via Guglielmi è un caso politico di primaria importanza. Sollevato da Piero Bello di Forza Italia, e sostenuto da quasi tutte le forza di opposizione, che denunciano la mancata creazione di alcuni posti di lavoro, ha visto Palazzo Ducale difendere da solo la posizione, fino al sostegno, unico, di Sel, che ricorda come il sindaco di Marino (Roma) sia stato arrestato perchè cambiava destinazione d’uso dei terreni dietro pagamento. Silenzio da parte del Partito Democratico. Anzi no. Giandomenico Bruni è intervenuto sulla Gazzetta del Mezzogiorno difendendo le posizioni dell’imprenditore, smentendo, quindi, l’amministrazione che dovrebbe sostenere.

Ecco cosa risponde Bello alle parole di Sel:

Il nostro consigliere comunale, Piero Bello, ha posto per primo un problema, ripreso subito dopo da altre forze politiche di Martina Franca: perché l’amministrazione Ancona non ha ritenuto di concedere la necessaria autorizzazione per l’insediamento di una attività produttiva che avrebbe dato, e può ancora dare, lavoro a 40 giovani martinesi? Perché no a quella richiesta, quando nella stessa zona insistono altre attività simili (almeno trenta) in termini di tipologia? Perché no se, pur in mancanza di un piano per gli insediamenti produttivi, il sindaco Margiotta, in epoche ormai remote, ha licenziato un provvedimento che di fatto supera la questione PIP? A queste semplici domande non è giunta ancora una risposta chiara e supportata da elementi oggettivi. Resta confermato, anche alla luce di recenti autorizzazione concesse ad altre attività in quella zona (zona “L”), che l’amministrazione Ancona assume decisioni diverse, e contrastanti, adoperando il metodo dei due pesi e delle due misure.

Abbiamo solo chiesto di applicare la stessa regola a quell’attività in virtù del principio che tutti devono essere trattati allo stesso modo. Ci chiediamo come mai Sel indugi sul fatto che durante l’attuale mandato, l’Amministrazione di cui fa sciaguratamente parte abbia calpestato quelle regole che ora Sel sta predicando. Di fronte a questo dato di fatto Sel, adottando una strategia tipica dei sistemi massimalisti a cui si ispira, non avendo argomenti, utilizza la tecnica del sospetto e della morale a senso unico, quella che riguarda sempre gli avversari e mai se stessi. Parlare di occupazione come specchietto per le allodole, accostando vergognosamente la notizia di cronaca relativa alle vicende giudiziarie di Marino, è il tipico comportamento di chi sa solo attaccare l’avversario, ritenuto nemico da annientare, senza affrontare nel merito le questioni.

Non possiamo che respingere al mittente queste malcelate insinuazioni, ricordando a Sel che in tema di legalità nessuno ha la esclusiva e, men che meno loro, se pensiamo alle vicende che stanno interessando sul piano processuale il governatore Vendola, per questioni di assoluta gravità, come la gestione dei rapporti con la grande industria, risatine al telefono comprese! E per finire vorremmo ricordare ai colleghi di Sel che sono tanto, ma tanto rispettosi delle regole, e improvvisamente fanno i moralisti, che prima di tutte c’è una regola di etica…Un’amministrazione non dovrebbe distribuire incarichi a parenti di consiglieri comunali di maggioranza, a candidati consiglieri di sinistra poi non eletti e addirittura a membri del direttivo del PD ovvero il partito di maggioranza. Se quella regola prevedesse sanzioni penali gli attuali amministratori di Martina avrebbero avuto sorte ben peggiore di quella del Comune vicino Roma dove è stato arrestato il sindaco. Rinnoviamo la domanda ad Ancona: ci dica perché a parità di condizioni ha assunto decisioni diverse. Una domanda che continuano a porsi quei quaranta giovani di Martina che pensavano di risolvere il loro problema occupazionale, e che ancora sperano in un ravvedimento da parte del’amministrazione.

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