L’Amministrazione risponde al consigliere Bello: ”Parla per slogan ed è poco documentato”

MARTINA FRANCA – L’Amministrazione comunale risponde con un comunicato stampa alle illazioni e alle accuse lanciate dal consigliere Piero Bello nei giorni scorsi imputando la crisi edilizia alla poca prontezza nelle risposte ai vari permessi degli uffici comunali.

Di seguito la risposta dell’Amministrazione:

Va precisato che oltre il 90% delle richieste di permessi di costruire risultano istruite con le richieste della documentazione integrativa e/o dei pareri necessari e/o con il rilascio del permesso. E’ proprio la richiesta di pareri (SIC, PAI, Sovrintendenza, ecc.. ) che determina spesso dilatazione dei tempi di rilascio con inevitabili ritardi che non possono essere imputati all’ufficio tecnico.

Il Consigliere Bello parla della mancata risposta ai permessi a costruire imputando a questi la causa di “persone disperate, tecnici bloccati e ditte che chiudono”, ignorando il fatto che questi atti sono oramai del tutto residuali (poco più del 10%) rispetto alla richiesta di altre tipologie di autorizzazioni comunali che impegnano, per la maggior parte del tempo, l’UTC: denunce di inizio attività (DIA), segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), comunicazione di inizio lavori (CIL), comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), più di 1000 pratiche presentate e regolarmente istruite nel 2014, oltre alle agibilità ed attestazione di agibilità, autorizzazioni varie, certificati di destinazione urbanistica (che risultano anche queste regolarmente istruite, circa 400 nel 2014) oltre alle incombenze delle competenze trasferite dall’ex genio civile, accesso agli atti, ordinanze, ecc. ecc..

E’ importante rilevare che in passato, prima del potenziamento dell’ufficio tecnico, le predette DIA, SCIA, CIL, Agibilità, per la cronica carenza di personale, spesso non venivano nemmeno istruite e, pertanto, tali autorizzazioni si sono formate per silenzio assenso senza una reale valutazione della conformità degli interventi alle norme vigenti. Quali certezze ha dato la Pubblica Amministrazione ai cittadini su quelle pratiche? Forse faceva più comodo poter operare in questo modo?

Inoltre, la Commissione paesaggistica ha azzerato quasi interamente le pratiche di propria competenza.

Bello, a mò di slogan e certamente poco documentato, parla di “protocolli di intesa per le autorizzazioni SIC riguardanti le opere minori”. Il vincolo SIC, che come noto incide in maniera significativa su buona parte del territorio, determina spesso ritardi nella conclusione dei procedimenti ma, purtroppo, non è possibile sottoscrivere alcun protocollo d’intesa per le opere minori: l’unico strumento per una semplificazione del vincolo SIC è il “Piano di Gestione del SIC” che è attualmente in fase di redazione da parte della Regione.

In relazione, invece, al problema del dimensionamento degli ambienti per i fabbricati a trullo e per l’altezza dei locali commerciali, l’Ufficio Tecnico ha predisposto il nuovo regolamento edilizio che affronta tutte una serie di problematiche tra cui anche quelle sopra richiamate. Lo stesso regolamento è passato al vaglio della Commissione Urbanistica di cui Bello fa parte. Delle due l’una: o il Consigliere ha la memoria corta o non si presenta alle Commissioni.

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