L’ “Economia del bastevole” ai Colloqui di Martina Franca: 2 minuti di applausi per Paolo Cacciari

Due minuti di applausi per l’intervento del giornalista e scrittore Paolo Cacciari alla seconda giornata dei Colloqui di Martina Franca ‘Quale impresa per quale economia’ organizzati dal Consorzio Costellazione Apulia con il sostegno dell’Assessorato al Mediterraneo, cultura e turismo della Regione Puglia.

«La rarefazione delle risorse naturali – ha detto Cacciari – ci rende consapevoli della loro limitatezza e ci deve indurre a soddisfare i nostri bisogni con quello che abbiamo a disposizione; non possiamo più andare in giro in ogni angolo del mondo per depredarlo di carbone, petrolio e terre rare per soddisfare il consumo compulsivo che caratterizza la nostra società. Dobbiamo invece sposare la logica della sufficienza o, come l’ha brillantemente battezzata Tim Jackson, l’“economia del bastevole”.

Cacciari ha ricordato come «alcuni dei percorsi intrapresi, apparentemente, per garantire una crescita sostenibile del pianeta siano, in realtà, delle false soluzioni; ad esempio il litio, che alimenta la nuova frontiera dell’auto elettrica, non rappresenta una vera alternativa sostenibile in quanto è una risorsa naturale limitata e di non facile reperimento che non consentirà la sostituzione del parco-auto esistente oggi nel mondo».

«La globalizzazione – ha aggiunto Cacciari – è in realtà l’imposizione di un pensiero unico, una omogeneizzazione non solo degli stili di vita ma anche delle modalità produttive volte alla massimizzazione delle rese e del profitto senza tener conto delle specificità dei territori; dobbiamo, al contrario, favorire una biodiversità culturale ed economica in cui le relazioni di scambio siano aderenti alle peculiarità dei luoghi e anche alla tipologia dei beni e servizi da produrre. Non si può pensare a un modello unico economico e a modelli uniformi di fare impresa ».

Nella tavola rotonda conclusiva, che ha affrontato i temi della prosperità senza crescita e dell’esistenza sostenibile, sono intervenuti anche Kean Etro, l’esperto di private equity Alexander Rossner, il geografo e scienziato J. Daniel Dahm, lo psichiatra Andrea Materzanini, il patron di un’antica fabbrica tessile calabrese Emilio Leo, il consigliere per lo sviluppo della Earth University Bepi Costantino e il docente del Politecnico di Bari Vito Albino.

«Dai Colloqui di Martina Franca – ha commentato il presidente del Consorzio Costellazione Apulia, Vito Manzari – emerge con forza la necessità di intraprendere percorsi alternativi di crescita e di fare impresa. Noi ci definiamo ‘diversamente imprenditori’ perché orientiamo le nostre imprese verso traguardi diversi, non imposti dal pensiero dominante che vede gareggiare tutti per un unico obiettivo, la massimizzazione del profitto. Ci piace l’idea di crescere in cultura, entusiasmo, socialità».

Il Consorzio Costellazione Apulia nasce nel dicembre 2001 per iniziativa di alcuni giovani imprenditori pugliesi operanti in diversi settori e desiderosi di confrontarsi con una serie di istanze sociali, economiche e ambientali. Il consorzio raccoglie oltre 50 imprese e si pone l’obiettivo di polarizzare le energie di quelle PMI pugliesi interessate al confronto sui temi dell’innovazione e della collaborazione e che condividono alcune buone prassi (rispetto della dignità dell’uomo, contenimento dei consumi di risorse, riduzione della produzione di rifiuti, scambio di esternalità, crescita del bene comune). Il consorzio intende contribuire a costruire all’interno del sistema Puglia un contesto favorevole a incentivare l’uso e a cogliere le opportunità offerte dalle esternalità, considerate una delle vie da perseguire per rendere il sistema imprenditoriale pugliese più sostenibile e competitivo. Presidente del Consorzio è Vito Manzari.

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