Il due agosto a pochi chilometri da Martina, ai piedi del monumento pugliese e lucano dedicato al Redentore, per iniziativa del gruppo di artisti Anteas e del gruppo di amici poeti ed artisti del Salotto Recupero e di tanti altri che sono innamorati della vita, della natura, della leale e disinteressata amicizia, della bellezza, e del futuro al di là d’ogni sterile egoismo, d’ogni vuota contrapposizione ed ideologia, si terrà un incontro di riflessione sulla nuova enciclica di Papa Francesco e ad esso seguirà una santa messa celebrata da mons. Arcivescovo Filippo Santoro per poeti e artisti che sono consapevoli di dover concorrere a dar vita ad una ecologia integrale (attenzione al rispetto per se stessi, gli altri, il grido di dolore della Terra e dei diseredati ed alla Pace senza se e senza ma. Una Pace non semplice poiché comporta una volontà forte di divellere erbe infestanti che sono sia nell’ambiente esterno che in quello interiore e che porterebbero alla estinzione dell’Umanità.
Alle 9 (in punto) del due agosto (si raccomanda la la puntualità) inizieremo a riflettere sul Enciclica del Papa Laudato si’ ed alle 10 verrà mons. Arcivescovo Filippo Santoro per la celebrazione.. Accanto all’altare con altri dipinti a sfondo religioso, sarà il quadro di San Francesco, a noi inviato da Rosa de Paz e dall’amica ecologista e poetessa brasiliana Ana Stoppa, a riaffermare una preziosa alleanza artistica e poetica tra Italia e Brasile nel nome di un ideale condiviso di pace, poesia e armonia naturale e umana, Si darà vita a un connubio tra storia, fede, arte e vita per esprimere il nostro ideale di bellezza e contrastare con la nostra ricerca di verità, arte, poesia la attuale crescente anestesia del cuore e la metastasi delle emozioni più belle e degne di uomini liberi….. Sarà la nostra un’utopia? Sarà una lotta contro i mulini a vento? Pazienza! L’importante è aver…… impiegato un po’ di tempo per…. PENSARE, MEDITARE, RIFLETTERE sulla nostra individuale responsabilità di essere, come ha scritto il Papa, portatori sani di Ecologia integrale rinnovando… il nostro personale impegno ad essere più attenti a divellere erbacce infestanti dalle nostre interiorità, tra i nostri rapporti con altri di rispettare di più i deboli, gli oppressi, i sofferenti, i bambini e di amare responsabilmente la Natura, e le nostre radici socio-culturali.
Per noi tutti, poeti ed artisti questo incontro sarà opportuno per divellere dalla nostra interiorità ogni orgogliosa e vana solitudine dell’io egoista, ogni tentazione all’ozio sterile a ogni fragilità e prescegliere al…… nulla…… un appuntamento volto al rinsaldare il connubio tra Arte, Bellezza, Fede, Poesia ed Attenzione ad ogni talento e ad ogni ricerca d’espressione del proprio ideale di Pace da condividere e realizzare. Partecipando a questo incontro potremo poi guardare alla realtà con occhi diversi per cogliere ed avvertire, grazie all’ausilio si tutti i nostri sensi e l’ascolto di artisti e poeti, il brivido della bellezza dell’estasi e della librazione del nostro spirito in sublimi atmosfere dove regna l’armonia.
Ascolteremo Echi dell’Enciclica “Laudato si’ ” ai piedi del redentore sui crinali delle Murge meridionali, a pochi chilometri da Martina Franca, tra boschi, profumi d’erbe selvatiche ed un ampio panorama che spazia con dovizia di verde verso Taranto, oltre lo Jonio, fin ai lontani monti calabri. Saremo insieme lì dove si eleva un monumento dedicato al Redentore e che è simbolo del nostro sentirci in stretto rapporto alla natura, all’attenzione ad ogni talento all’Arte e alla Pace che nasce dal rispetto per noi, gli altri e la natura.. Nel suo assieme tale opera in pietra martinese ci ricorderà…. la nostra Umanità e la vera forza interiore che, grazie ad ogni talento, porta alla Resurrezione in un contesto naturalistico di rara bellezza. Venne edificato come testimonianza di Fede delle due diocesi più povere d’Italia ed anche della volontà di Pace della nostra gente in occasione del Giubileo del 1900, per volontà del papa Leone XIII, del politico Eugenio Selvaggi e delle diocesi pugliesi e lucane.
Monumenti di fede vennero innalzati anche nel punto più elevato d’ogni regione d’Italia. Ciò che rende icona di Cultura il monumento “pugliese e lucano” e la singolare visualizzazione dell’evoluzione della storia umana, delle conquiste più esaltanti susseguitesi nel tempo grazie al talento dell’uomo non solo nel campo della fede, ma anche delle arti, del pensiero politico-sociale, letterario, artistico, della scienza, della poesia e della tecnica. Vari simboli e stemmi sono schegge memoria, ideali e verità che valgono a ricomporre l’identità storica di uomini e cose conferendo all’assieme del monumento ed al suo Cristo benedicente, una precisa valenza artistica e carismatica ed un augurio di pace e rispetto per se stessi gli altri e Madre Natura.
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