Una “pietra d’inciampo” per ricordare il Maggiore Ayroldi

Domani domenica 10 gennaio alle ore 9 in Corso Cavour, l’amministrazione comunale di Ostuni ricorderà il Maggiore Antonio Ayroldi, una delle vittime delle Fosse Ardeatine.

La cerimonia rientra nel progetto Stolpersteine (“pietre d’inciampo”) promosso dall’omonima fondazione tedesca che ha come scopo primario quello di commemorare le vittime del Nazismo.

L’iniziativa è partita a Colonia nel 1995 e ha portato all’installazione di oltre 50.000 “pietre” (la cinquantamillesima pietra è stata posata a Torino) in vari paesi europei: Germania, Austria, Ungheria, Ucraina, Cecoslovacchia, Polonia, Paesi Bassi, Italia.

Lo stesso accadrà ad Ostuni dove la targhetta sarà posizionata in Corso Cavour (nei pressi del Momumento ai Caduti), proprio davanti a quella che fu la casa del Maggiore Ayroldi.

A posare il mattone sarà direttamente l’artista tedesco di fama internazionale Gunter Demnig, che da anni coordina, su scala europea, il progetto.

Una iniziativa avviata e curata dall’ex assessore alla cultura, Pierangelo Buongiorno che, insieme alla famiglia del Maggiore Antonio Ayroldi, ha aperto la strada ad una iniziativa unica e preziosa.

Dopo la benedizione da parte del sacerdote, Don Giuseppe Capriglia, l’artista tedesco posizionerà personalmente la targhetta di ottone. Alla cerimonia parteciperà il Sindaco di Ostuni, Gianfranco Coppola ed i rappresentanti delle Forze Armate e delle Forze dell’ordine.

Al termine della posa della targhetta, la manifestazione si sposterà presso la Sala di rappresentanza del Comune di Ostuni dove ci saranno delle testimonianze a cura dei ragazzi del Liceo Classica “A. Calamo” di Ostuni.

La memoria consiste in una piccola targa d’ottone della dimensione di un sampietrino (10 x 10 cm.), posta davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta.

Questo tipo di informazioni intendono ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero. L’espressione “inciampo” deve dunque intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell’opera.

Le pietre d’inciampo vengono posate in memoria delle vittime del nazismo, indipendentemente da etnia e religione.

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