Il Comitato di tutela e salvaguardia della Valle d’Itria si è riunito venerdì scorso per fare il punto della situazione. Dal 2009 i cittadini e i commercianti che abitano e lavorano in Valle d’Itria, si occupano della questione del depuratore di Martina Franca, tanto da dire: “Che era un’emergenza l’avevamo detto dal 2009”, e che quindi non saranno accettate soluzioni che vanno contro la legge, o meglio, contro le decisioni già assunte dalle Amministrazioni, prima tra tutte quella dell’assoggettabilità a Via del progetto del nuovo depuratore. Se l’Aqp sostiene che dal 2004 in poi, nonostante il progetto pronto e “già appaltato”, sarebbe sempre mancata un’autorizzazione, il Comitato risponde che nel 2010 l’Aqp aveva tutte le carte pronte e che non iniziare i lavori sarebbe stata una sua propria scelta.
Comunque, l’obiettivo del Comitato è salvaguardare la bellezza della Valle d’Itria, “carta di identità di ognuno di noi” e per questo fare in modo che le decisioni della magistratura non vengano strumentalizzate in alcun modo. Fa appello al presidente della Puglia, a cui è stato affidato il recapito finale (per poi delegarlo a Barbara Valenzano, già custode dell’Ilva), dal quale si augura lo stesso amore che il magistrato prova per Bari.
Martedì alle 10.00, presso la Cgil di Martina Franca, si terrà una conferenza stampa per spiegare le posizioni del Comitato.
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