Giovanni Fumarola (già attivista politico e membro dei Giovani Popolari di Martina Franca) interviene con una nota stampa sulla situazione politica di Martina Franca, in vista delle elezioni amministrative del prossimo maggio 2017:
I recenti convulsi sussulti della scena politica della Città di Martina Franca mostrano la necessità sempre più stringente di mettere in campo una grande alleanza “civica” che abbia e sappia indicare, con forte competenza di governo, un programma di sviluppo per la città, contro i tentativi di antipolitica e populismo. È tuttavia fondamentale la capacità di sovvertire radicalmente il pensiero unico delle ideologie politiche in cui il Mondo non sembra più essere diviso in due blocchi, come nel novecento. L’obiettivo è quello di ricompattare il centro vitale degli elettori moderati, sparsi ovunque o addirittura non più attivi col loro voto al fine di portare al cuore dell’agenda politica, in modo non minoritario né tattico, il rifiuto alle divisioni d’attrito personale e di pensiero fra i protagonisti politici attuali.
La partita è particolarmente delicata e sconsiglia scorciatoie perché bisogna assolutamente evitare il ritorno a monopoli di partito o prevaricazione del più grande a discapito del più piccolo, come se gli elettori potessero essere divisi per importanza di simbolo. Solo questo è possibile e lo sarà usando criteri di Democrazia e Rispetto, senza tuttavia rinunciare per questo all’intransigenza del proliferare sempre la verità dei fatti. Questa è una deficienza del quale si mostra incapace chiunque non faccia sconti alla retorica emergenziale della cultura politica di pochi ancora granitici personaggi. Martina Franca necessità di una sua politica economica che sia concretizzabile già ad un primo mandato di governo amministrativo, necessità di stabilità politica e culturale tale da riconquistare il suo primato sulla valle d’Itria.
In campo c’è un rischio, non remoto, che più di qualcuno cavalchi una facile piattaforma: il populismo bigotto e gli attacchi facili pur di comparire per non perire nel ricordo. Si ricostruisca allora, su ben più solide basi l’alleanza dei programmi condivisi fra i partiti e le liste civiche ideali a riunire la totalità dei buoni propositi che l’elettorato martinese vorrà affidare loro e lasciar perdere i populisti, destinati a restare con il cerino in mano a pagare da solo il giusto malcontento popolare che alimentano nei pressi di Palazzo Ducale (forse affezionati ancora all’odore di qualche poltrona). Se così fosse, per noi altri recuperare una decina di migliaia di elettori spaesati nei confronti dello sbiadito populismo e della sua alleanza con la paura ed il terrorismo demagogico, sarebbe un gioco da ragazzi riconquistare la fiducia della città, giovani ed esperti oltre un mero patto generazionale.
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