Tra meno di un mese nuovo capitolo nel processo per l’omicidio di Annina Brigida, l’anziana uccisa nel centro storico di Martina Franca nella notte del 6 maggio 2013. Come riporta l’edizione odierna della Gazzetta del Mezzogiorno arriverà infatti il prossimo 21 dicembre la sentenza di secondo grado, dopo che ieri dinanzi alla Corte d’Appello il procuratore generale Lerario ha richiesto la conferma del giudizio del 21 luglio del 2015, quando la Corte d’Assise emise cinque condanne per omicidio e due per reati minori.
I condannati furono: Nico D’Aversa (23 anni di reclusione), Giuseppe Montanaro (21 anni), Andrea Luprano (20 anni), Pierpaolo Calella e Mattia Cardone (16 anni, ottenuti grazie ad una riduzione per attenuanti generiche), accusati in concorso dalla Corte di aver provocato la morte della donna mediante soffocamento. Nel dettaglio, D’Aversa e Luprano si sarebbero introdotti nella casa della donna col secondo che – per evitare la reazione della malcapitata – l’avrebbe soffocata applicandole un lembo del lenzuolo alla bocca. Terminata l’azione, e con l’appoggio degli altri 3 a far da “pali”, i due sarebbero usciti di casa prelevando 150 euro.
Sebbene il Luprano sia stato riconosciuto come esecutore materiale dell’omicidio la pena superiore spetta a D’Aversa e a Montanaro perché accusati anche di una rapina compiuta a Martina Franca nel maggio 2014 e di due tentativi di furto. Oltre ad Andrea Luprano un’altra condanna a 3 anni è stata inflitta al padre Luigi, accusato dell’incendio di una catasta di legna e dell’auto di una donna di Martina Franca.
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