Si riconteggino tutti i voti. Se Franco Ancona vuole giustizia appoggi la proposta. Questa è, in estrema sintesi, quanto emerge dalla conferenza stampa di ieri pomeriggio, indetta dalla coalizione di Pino Pulito, alla quale hanno partecipato anche il presidente della Provincia Martino Tamburrano e l’on. Luigi Vitali. Per Forza Italia e Fratelli d’Italia si stanno muovendo le alte sfere, affinché le pressioni sul ministro Minniti non arrivino solo dalla sua parte politica. Il sospetto che il risultato dello scrutinio a favore di Ancona sia determinato anche dal fatto che il PD sia forza di Governo è stato più volte ribadito e questo, lungi dall’essere una notizia certa, contribuisce a gettare ombra su una tornata elettorale che sarà ricordata per l’incapacità di compilare i documenti ufficiali da parte dei presidenti che per qualunque altra cosa. Pino Pulito, che sabato ha festeggiato cinquant’anni ammette un po’ di responsabilità, unico tra i candidati a fare un mea culpa: “Il problema nasce da presidenti e scrutatori, che non sono stati all’altezza, in una competizione come la comunali, dove ci sono diverse variabili. Bisognava fare forse dei corsi e far capire come si dovrebbe seguire uno scrutinio come quello delle comunali. Ad oggi non c’è chiarezza, la gente non sa chi davvero deve andare al ballottaggio. Nella sezione 39, dove tra voti lista e al sindaco ci sono 100 voti di differenza, ma poi hanno recuparato e ci sono 26 voti in più. Tutti si lavano le mani, e penso che il presidente ha chiuso un verbale senza chiarezza, facendo il Ponzio Pilato della situazione. Dal punto di vista politico ritengo che la nostra coalizione, non avendo rappresentanti di lista preparati, ha subito una verbalizzazione a volte anomala. È stata la nostra responsabilità”. È mancata una garanzia istituzionale: “Sono amareggiato, più per i cittadini e i nostri elettori, per chi ha supportato la nostra coalizione. Noi eravamo certi di avere una garanzia da parte delle Istituzioni non c’è stato. Non ci fermeremo qui, andremo avanti con i nostri parlamentari, abbiamo chiesto l’intervento del Governo. Porteremo avanti la procedura d’urgenza per il ricorso al TAR“.
Oggi pomeriggio l’appuntamento è in Piazza D’Angiò, per seguire i lavori della commissione centrale.
Sull’argomento interviene anche Giacomo Conserva, che ha seguito da vicino la questione anche dal punto vista legale. Secondo il rappresentante di Forza Italia il presidente De Napoli non poteva in alcun modo accedere alle tabelle di scrutinio, perché non rientra nei suoi compiti, e quindi non poteva nemmeno modificare la propria decisione a favore di Ancona: “È stato commessa una violazione di legge. Il presidente di commissione non può accedere alle tabelle di scrutinio. E se si trovano i voti di Ancona, e si cambia decisione, come mai non si interviene anche sui voti di Pizzigallo, che sulle tabelle di scrutinio mancano completamente?”
Nella foto di seguito si evince che la parte relativa a Pizzigallo non è stata per nulla compilata, ma anche la parte relativa ad Ancona e Pulito, mostrate durante la conferenza stampa, sono state compilate sembra a conclusione delle operazioni di scrutinio.
Giacomo Conserva conclude: “Rappresentiamo un terzo della popolazione e non ci sentiamo tutelati da nessuno“.
Dopo di lui Mario Caroli fa appello affinché venga restituita legittimità al voto, chiedendo che anche Ancona si dimostri disponibile a far ricontare tutte le schede: “Dove sono ora tutti quei paladini della giustizia che si sono mossi? Vengano ora con noi“.
Infine Vitali denuncia brogli elettorali, senza mezzi termini: “L’anomalia di Martina è che ci sono più voti che votanti. Una promessa la faccio: quando ci sono più voti che votanti: ci sono dei brogli. E questa questione la porteremo avanti“.
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