E venne il giorno della firma. Dopo 15 mesi si è finalmente posto, con la firma del protocollo d’intesa, alla presenza del prefetto Donato Cafagna e dell’assessore regionale al Turismo Loredana Capone, il primo tassello per la istituzione del Distretto Turistico della provincia di Taranto. Di seguito nota della Confcommercio jonica:
Un percorso iniziato nel 2016 con un incontro tra l’ex prefetto Umberto Guidato, il presidente provinciale di Confcommercio, Leonardo Giangrande, il presidente di Federalberghi, Angelo Basile, e che oggi ci vede giungere alla sottoscrizione del primo concreto atto che suggella la volontà dei soggetti territoriali coinvolti di impegnare la Regione ad avviare l’iter per la istituzione del Distretto. Il prossimo passo infatti spetta alla Regione che indirà la Conferenza dei servizi, propedeutica alla emanazione del decreto istitutivo del Distretto da parte del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.
In quell’ incontro dell’aprile 2016 Confcommercio sollecitò la Prefettura di Taranto, trovando peraltro piena condivisione da parte dell’allora prefetto Guidato, ad assumere un ruolo di coordinamento per la istituzione del Distretto turistico, essendo l’area di Taranto oggetto del CIS, il Contratto Istituzionale di Sviluppo finalizzato a definire e coordinare le strategie utili allo sviluppo sostenibile e compatibile del territorio, e nel quale rientrano i due progetti a forte valenza turistica di Città Vecchia e dell’Arsenale Militare.
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La provincia di Taranto risente ancora delle conseguenze di un brand penalizzante per il turismo, che le ha lasciato la marchiatura a fuoco di “città industriale”, ma anche di politiche nel campo dei trasporti e collegamenti che non hanno certo favorito la crescita turistica del territorio che resta ultimo nell’andamento dei flussi turistici regionali, nonostante i segnali di crescita, nel periodo 2012/2016, ( + 10,97% arrivi, 8,14% le presenze). Un dato incoraggiante, secondo la Regione, ma che purtroppo non schioda la provincia di Taranto dalla quintultima posizione, con 279.289 arrivi ed un milione e 110.657 presenze nel 2016, distante persino da Brindisi che, pur penultima, registra 447. 156 arrivi e un milione 805.771 presenze.
Taranto tra l’altro (se si esclude la zona di Castellaneta/Ginosa) è carente di posti letto nel capoluogo e sul versante orientale della provincia, e questa è una realtà, a meno che non si voglia scambiare l’offerta extralberghiera non professionale, se non addirittura abusiva, per l’offerta ricettiva della provincia di Taranto. E allora, riepilogando, bene il Distretto del Turismo, ma consideriamolo un punto di partenza non dimenticando che gli obiettivi da perseguire restano: le infrastrutture (Regione); la governace del territorio e i servizi (Enti locali); la qualificazione dell’accoglienza e le reti ( le imprese ); l’offerta ricettiva (privati e Regione).
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