L’Urban International Film Festival premia “Cronaca di una passione” della sceneggiatrice martinese Alessia Lepore

Ottime notizie arrivano dall’Iran e precisamente dall’Urban International Film Festival che nei giorni scorsi ha premiato con tre importanti riconoscimenti il film scritto dalla sceneggiatrice martinese Alessia Lepore.  Il film “Cronaca di una passione”  diretto da Cattani ha ricevuto infatti, il premio come Miglior Film, Miglior Regista e Migliore Attrice Protagonista a Valeria Ciangottini.

La sceneggiatrice martinese dopo la laurea in Lettere all’Università La Sapienza di Roma, ha insegnato Sceneggiatura al “Corso di tecniche di scrittura” e Analisi del film al “Master di scrittura cineradiotelevisiva” presso l’Istituto Europeo di Design di Roma. È inoltre docente di sceneggiatura presso la scuola Cineteatro di Roma. Autrice di monologhi teatrali e di sceneggiature cinematografiche (“Focaccia Blues”) e televisive (“Don Matteo”), ha lavorato per anni nell’ambito della critica cinematografica come caporedattore del sito iCine.it e redattrice del trimestrale Filmaker’s Magazine.

Ieri è arrivata l’ennesima conferma per la carriera della giovane sceneggiatrice. Il film interpretato da Vittorio Viviani e da Valeria Ciangottini, “Cronaca di una passione”, è dedicato ad una delle maggiori tragedie italiane degli ultimi tempi.

Giovanni e Anna sono due coniugi sessantenni che per una vita hanno vissuto insieme, onestamente e dignitosamente. Entrambi lavorano in una trattoria nella cittadina di provincia in cui vivono, un’attività gestita da anni da Anna e della quale ora si occupa anche Giovanni dopo essere stato prematuramente licenziato. Da qualche anno però la crisi ha colpito il paese e il lavoro, Anna non è riuscita a stare al passo, ha accumulato debiti con lo Stato. Oggi sulla sua testa pende una cartella esattoriale molto salata che i due coniugi non sanno come saldare. Finché l’Agenzia di riscossione dei tributi, decide per loro, disponendo il pignoramento forzato della loro casa e la successiva messa all’asta. Da questo momento per Giovanni e Anna comincia un inesorabile calvario che li porterà prima alla perdita della casa, poi dell’attività, poi ancora della loro intimità. Trasferiti in una casa famiglia dai servizi sociali, costretti a vivere separati e in condizioni di degrado, i due coniugi faranno di tutto per ricominciare a vivere. Quando la posta in gioco sarà la dignità, sceglieranno una soluzione estrema.

Un film davvero toccante, commovente e dedicato a tutti gli imprenditori che non hanno retto al dramma economico di questi anni. Ancora una volta  il soggetto e la sceneggiatura di Alessia Lepore è impeccabile e  racconta senza retorica la tragedia dell’Italia al tempo della crisi.

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