Ferrovie Sud Est: Crac da 230 milioni di euro. Arrestati l’ex amministratore Fiorillo e altre dieci persone

Un vero e proprio terremoto per la vecchia gestione delle Ferrovie Sud Est. Undici persone, tra cui l’ex commissario governativo, legale rappresentante e amministratore unico delle FSE Luigi Fiorillo, sono state arrestate (ai domiciliari) nella notte dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Bari per i reati, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, dissipazione e distrazione di ingenti quantità di denaro. Complessivamente 29 gli indagati per 17 capi di accusa. La società, fino al 2016 del ministero delle Infrastrutture, secondo l’accusa sarebbe stata depredata con forniture e consulenze a costi stratosferici. Disposti sequestri per decine di milioni di euro.

La misura cautelare è a firma del gip Alessandra Susca, emessa su richiesta dei pm Francesco Bretone, Bruna Manganelli, Luciana Silvestris e dal procuratore aggiunto Roberto Rossi. Le indagini,  avrebbero accertato un crac da 230 milioni nella gestione della società partecipata dal ministero dei trasporti, concessionaria per la Regione Puglia del servizio ferroviario, acquistata un anno fa da Ferrovie dello Stato e attualmente sottoposta a procedura di concordato preventivo in continuità.

Secondo le indagini della magistratura barese Fiorillo, in concorso con consulenti e funzionari della società e imprenditori, avrebbe dissipato o distratto fondi per centinaia di milioni di euro nell’arco di circa 10 anni falsificando bilanci e esternalizzando servizi senza fare gare d’appalto.

Oltre a Fiorillo sono finiti ai domiciliari l’avvocato romano Angelo Schiano, ritenuto dalla Procura amministratore occulto di Fse, il commercialista Fausto Vittucci, l’imprenditore Ferdinando Bitonte, il bolognese Carlo Beltramelli ras delle forniture di treni a Sud-Est, sua moglie Carolina Neri e suo cognato Gianluca Neri. A Maglie sono stati messi ai domiciliari Franco Cezza, la moglie Rita Giannuzzi e il figlio Gianluigi Cezza per l’appalto dell’archivio storico costato 2,6 milioni. Ancora, ai domiciliari l’ex assessore regionale Fabrizio Camilli, accusato di aver venduto a Sud-Est il carburante con un ricarico del 40% rispetto ai prezzi di mercato. Interdetto il dirigente Sud-Est Nicola Alfonso, il gip ha rigettato l’arresto per l’altro ex dirigente Francesco Paolo Angiulli già sotto processo alla Corte dei Conti.

 

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