I fuochi di San Rocco in anticipo, ma su Facebook. È polemica tra il sindaco e un cittadino

I fuochi d’artificio sono arrivati in anticipo, se ci passate la battuta. Il sindaco di Locorotondo Tommaso Scatigna pubblica un post sul suo profilo Facebook con il quale attacca un ignoto cittadino che si sarebbe adoperato per impedire la sessantesima edizione della manifestazione patronale: “Un “signore” di Locorotondo ha cercato di impedire lo svolgimento della sagra pirotecnica! Con una lettera inviata a vari enti preposti, ha seriamente rischiato di far saltare uno degli appuntamenti più importanti per noi locorotondesi, i Fuochi di San Rocco, tra l’altro giunti alla 60ma edizione! Armati di pazienza, grazie alla collaborazione di alcuni uffici comunali ed alla mia disponibilità ad assumermi (come sempre) ogni tipo di responsabilità, abbiamo contattato il proprietario di un altro terreno che non ha esitato a concederne l’utilizzo!“. 

Scatigna non è certo uno che le manda a dire ma sulla sua strada ha incontrato questo “signore” (le virgolette sono del sindaco), che in realtà è l’agente immobiliare Giuseppe Semeraro, che cura gli interessi del proprietario del terreno dove si sparano i fuochi. Semeraro ha risposto, offrendo al pubblico agostano che avrà goduto dello scambio all’ombra di un trullo o sotto l’ombrellone: “[…] Già da l’anno scorso sia Tu che il comitato feste patronali e le forze dell’ordine sapevate che quest’anno il proprietario del terreno (mio cliente) non avrebbe autorizzato all’evento 2018 in quanto il terreno in oggetto è rientrato, grazie alla Tua amministrazione, nelle “Aree percorse dal fuoco” come da Certificato di Destinazione Urbanistica rilasciato dalla Tua Amministrazione, da noi richiesto in quanto necessario per la vendita del terreno, sino a quel momento (luglio 2017) non lo sapeva nemmeno il proprietario. Come ben sa purtroppo è vietato fare sagre pirotecniche nelle “Aree percorse dal fuoco”, e il proprietario purtroppo da quest’anno, essendone a conoscenza, non poteva più autorizzare altrimenti commetteva già lui reato, ma questo ripeto lo sapevate già dall’anno scorso. Gia la sagra pirotecnica 2017 vi è stata autorizzata in cambio della promessa che avreste trovato per quest’anno una soluzione, ma non avete fatto nulla, solo le solite vuote promesse (bugie) politiche. Nonostante tutto per evitare che all’ultimo momento fosse vietato l’ingresso all’interno del terreno, proprio perchè sappiamo che le cose vengono fatte all’ultimo minuto, e si sarebbe compromesso l’evento pirotecnico in maniera irreversibile, vi abbiamo informato in maniera sostanziosa con anticipo in modo da avere il tempo di trovare soluzione alternativa“.

Tocca al sindaco rispondere, insinuando il dubbio che alla base della segnalazione alle forze dell’ordine ci fosse il manco tanto velato tentativo di vendere il terreno al Comune: “Allora carissimo ora ti rispondo come si deve. Tu hai deliberatamente cercato di boicottare la 60ma sagra pirotecnica (alias i fuochi di San Rocco) in nome e per conto del tuo cliente ma a firma tua!!! Hai fatto richiesta di accesso agli atti. Hai scritto ai vigili del fuoco, ai carabinieri e perfino alla questura. Lo hai fatto ad una settimana dai fuochi!!! Parli di “bugie” solo perché ti fu detto che il comune sarebbe stato eventualmente interessato all’acquisto di quel terreno (visto il prezzo esagerato devo quantomeno dar conto ai cittadini). Ti ho anche garbatamente contattato per chiederti se ti stessi rendendo conto del danno morale culturale e storico che rischiavate di arrecare alla città!“.

La risposta di Semeraro non si è fatta attendere: “Mi spiace per te ma non ho scritto alla Questura, diciamo che “abbiamo limitato i danni”, Per quanto concerne la compravendita del Terreno non hai proceduto, non di certo per questione di prezzo… , ma perchè nessuno puo comprare quel terreno per fare una sagra pirotecnica, semplicemente perchè forse non è chiaro, è illegale, Mi hai effettivamente e garbatamente chiamato chiedendomi quanto hai citato, ma scusa ripeto, è da 1 anno che sai che li non si sarebbe potuto sparare quest’anno e chiami interessandoti il 9 agosto?“.

Al momento non si registra una risposta di Scatigna, quindi concludiamo qui il botta e risposta, ma non possiamo non rilevare alcune evidenze da questa storiella (manco tanto) che sta animando il dibattito social-politico di Locorotondo. Se è vero che nel terreno dove si sparano i fuochi non si può fare, perché il Comune avrebbe insistito? E se come alcuni sospettano, ci sia stato un tentativo di andare in deroga alle stesse regole decise dalla massima assise, perché il sindaco ha deciso di scrivere, di fatto rendendo pubblica questa storia?

Per completezza di informazione, le aree percorse dal fuoco sono pubblicate sul sito della Protezione Civile della Regione Puglia (qui il link), che riporta come l’ultimo aggiornamento risalga ad aprile 2014 (qui l’ordine del giorno del Consiglio Comunale, ma non è presente una copia della delibera nell’albo pretorio online del Comune).  Sarebbe quindi dal 2014 impossibile sparare i fuochi su quel terreno? Non rimane che restare in ascolto e attendere l’evolversi della situazione.

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