Regna il caos nella Lega di Martina Franca dopo l’annuncio dei quattro consiglieri di Forza Italia che hanno deciso di abbandonare il partito di Berlusconi per quello di Salvini. Ieri sera, dopo la pubblicazione del nostro articolo, è arrivato un comunicato stampa di un fantomatico Coordinamento Lega Salvini di Martina Franca che si opponeva duramente a questa scelta: “prendiamo fortemente le distanze da questa operazione fatta sottobanco, e ci opponiamo fermamente all’ingresso di esponenti politici pronti a saltare sul carro del vincitore.”
“Questi nuovi ingressi – si legge nel comunicato del coordinamento – sono stati concordati nelle segrete stanze (operazione che ha la regia dell’ex onorevole martinese, che a quanto pare ormai stia giocando su più tavoli), senza tener presente di chi da anni è tesserato, si impegna, milita, e lavora nell’interesse del partito.“
“In virtù di tale episodio, qualora questi voltagabbana (fino a ieri in Forza Italia e fittiani) – si legge ancora – prendessero le redini del partito, invitiamo la cittadinanza a dare un segnale di disapprovazione nelle urne.
Vista questa imbarazzante situazione, invitiamo il segretario nazionale Matteo Salvini ad intervenire immediatamente, cercando di risolvere quanto prima la questione che, se così dovesse rimanere, porterebbe certamente alla distruzione della Lega.“
Una dura presa di posizione, ma di un coordinamento che a quanto pare non è legato all’ex candidato sindaco Angelo Gianfrate che, attraverso Noi Notizie, ha smentito l’invio del comunicato.
“Mi sono sempre rapportato con i vertici del partito, soprattutto in casi delicati come accade in questo frangente. Se esista un coordinamento non si limiti a un indirizzo email, ma sia fatto di nomi e cognomi.”
Un vero e proprio caso che potrebbe portare il partito di Salvini ad una piccola scissione interna tra chi accoglierebbe con entusiasmo gli ex 4 consiglieri di Forza Italia e chi invece non vede di buon occhio la scelta di sfruttare il buon momento della Lega a livello nazionale per i propri interessi politici.
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