Coronavirus. Forse censimento per i fuorisede

Con la messa in quarantena dei comuni della lodigiana e l’aumento dei casi di Coronavirus al nord, può succedere che i fuorisede per studio o lavoro decidano di tornare in Puglia, per evitare le misure restrittive. La Regione Puglia sta studiando un’ordinanza per fare il censimento di coloro che stanno tornando, per prevenire la diffusione dell’epidemia e per garantire le comunità da possibili contagi. Lo riporta Repubblica e lo confermano fonti interne alle Asl: domani ci sarà a Bari una riunione con questo all’ordine del giorno, un fenomeno che non va assolutamente sottovalutato, considerando il periodo di latenza dell’incubazione e il numero dei giorni che possono passare prima che i sintomi si manifestino.

Scrive Repubblica: “Tra l’altro è giunta la disposizione nazionale secondo al quale tutti i cittadini che sono passati o hanno sostato nelle zone focolaio del virus in Lombardia e Veneto hanno l’obbligo di comunicarlo alle Asl “ai fini dell’adozione, da parte dell’autorità sanitaria competente, di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva“. Ecco il decreto di Conte

Ricordiamo che i comuni considerati focolai sono: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei passerini, Vò.

Secondo quanto scritto nel DPCM emanato da Giuseppe Conte, “gli individui che dal 1° Febbraio 2020 sono transitati ed hanno sostato nei comuni di cui all’allegato 1 (qui sopra) sono obbligati a comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, ai fini dell’adozione, da parte dell’autorità competente, di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva“.

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