Sono stati condannati a 33 anni di carcere gli assassini di Giacomo Fiorino, il 54enne originario di Martina Franca che da circa 14 anni risiedeva in Nicaragua, e della moglie Klaudia Izayana Carrillo ritrovati privi di vita il 7 dicembre all’interno dell’attività “Casa Italia”, situata nella zona residenziale di Bolonia, a Managua in Nicaragua.
Tre nicaraguensi hanno confessato il doppio omicidio per furto davanti al Giudice Melvin Vargas, del settimo tribunale penale di Managua. Si tratta di Pedro José Galo Torres, 34 anni, vigilante dell’azienda, insieme ai cognati Erling Selim e Manuel de Jesús Caballero Espinoza.
L’omicidio si è verificato il 7 dicembre 2019, di notte, esattamente presso il panificio Casa Italia, di proprietà di Fiorino situato nel quartiere di Bolonia, di fronte al quartier generale di Channel 2 della televisione locale, una delle aree di massima sicurezza in Nicaragua per la vicinanza alla residenza del presidente del paese, Daniel Ortega.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti gli uomini hanno prima imbavagliato le vittime e poi, data la reazione dei due, li hanno ripetutamente pugnalati e poi soffocati, prima di rubare tre telefoni cellulari, un orologio e dei soldi.
Pedro José Galo, che ha lavorato per due anni come vigilante nell’attività di Fiorino, è stato colui che ha pianificato la rapina, per questo motivo il Pubblico Ministero lo ha indicato come autore intellettuale del crimine, mentre Erling e Manuel sono gli autori materiali dell’atroce omicidio e della rapina aggravata. Il tribunale ha inflitto ai tre uomini una pena di 27 anni per il crimine di omicidio atroce e sei per il crimine di rapina aggravata.
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