Non conviene più estrarre il petrolio, ma nessuno se n’è accorto

Il crollo del prezzo del petrolio implica inevitabili dibattiti sul futuro delle politiche energetiche in vista della ripartenza post-Coronavirus: si punterà nuovamente sui combustibili fossili o sulle fonti energetiche rinnovabili?
Nelle ultime settimane stiamo assistendo ad un calo senza precedenti del prezzo del petrolio, fino ad arrivare a valori negativi. A causa delle misure restrittive adottate dai Paesi per affrontare la pandemia di Coronavirus, gli spostamenti della popolazione e l’utilizzo dei mezzi di trasporto sono calati drasticamente. Ciò si traduce in una riduzione della domanda del petrolio che provoca un inevitabile calo del prezzo. Il valore negativo del prezzo è stato raggiunto perché, oltre alla riduzione della domanda, la produzione del petrolio è proseguita, dato che risulterebbe troppo oneroso interrompere completamente l’attività produttiva, e sono state accumulate scorte che non possono essere vendute(continua a leggere).

Questo è un post scritto sul blog Phy/uture di Claudio Ventura, giovane martinese laureato in economia con un percorso dedicato all’eco-management. Da oggi su ValleditriaNews, pubblicheremo l’anticipazione dei suoi post, sia perché ci piace dare visibilità ai nostri concittadini che hanno qualcosa da dire e sia perché riteniamo che i temi dell’energia e della sostenibilità devono diventare in fretta centrali nel dibattito pubblico, perché presto dovremo fare i conti con una società senza petrolio.

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