Sarà un San Martino senza processione e senza giostre, questo del 2020. Un’occasione però per riscoprire il valore religioso della festa del santo patrono di Martina Franca, “cantore della comunità”, come lo ha definito don Peppino Montanaro, rettore della Basilica durante la conferenza stampa alla presenza del sindaco Ancona.
Una festa diversa, che vedrà il riconoscimento della benemerenza civica alle caritas parrocchiali e alle associazioni di volontariato che si sono distinte durante il lockdown. Lo stesso contributo che Palazzo Ducale solitamente riconosce alla festa, 16.000 euro, quest’anno sarà devoluto in gran parte alle stesse caritas parrocchiali, così come suggerito da Montanaro.
Una festa silenziosa, quindi, con solo la fiera, ma senza processione, perché: “non si è in grado di gestire gli assembramenti spontanei”, ha commentato Franco Ancona, ma mettere l’accento sulla religione “è un encomiabile messaggio da parte delle diocesi”.
“Abbiamo bisogno dello sguardo dei santi per superare questa fase”, ha concluso il sindaco. Giovedì, domani, ci sarà una serata di preghiera fino alle 23.00, un evidente messaggio di silenzio nei confronti di chi, secondo Palazzo Ducale, non rispetta il centro storico e i suoi abitanti: “Spesso inseguendo le mode si mettono in pericolo le persone anziane. Noi in questo momento non ce lo possiamo permettere e abbiamo. Rinunciando alla festa patronale, la più importante festa di popolo, l’istituzione religiosa manda un messaggio per garantire la salute”, chiosa Ancona.
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