Prosegue la valorizzazione del centro storico di Martina Franca e della storia e cultura dell’antico Regno di Napoli a cura di Damiano Nicolella, operatore culturale e musicista in collaborazione col dottor Ettore Motolese.
Oggi, domenica 26 luglio, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 22.00, grazie alla cortese disponibilità del dottor Motolese proprietario di Palazzo Motolese in via Principe Umberto proprio davanti alla chiesa rococò di San Domenico ammirata ogni anno da migliaia di turisti, sarà visitabile il giardino del palazzo (ingresso dallo slargo davanti alla chiesa) amorevolmente curato dalla famiglia Motolese, a cui apparteneva l’indimenticato arcivescovo di Taranto don Guglielmo e costellato da manufatti scolpiti d’epoca barocca, in cui Damiano esporrà a ingresso libero ulteriori pezzi rari della sua secolare biblioteca privata di famiglia (ammontante a circa 4.000 volumi e opuscoli), in abbinamento ai propri strumenti musicali popolari antichi (egli è stato l’ispiratore e il maestro di molti musicisti etnici, fra cui gli orchestrali della Notte della Taranta ed Eugenio Bennato).
Il filo conduttore della mostra partirà dalla musica del XV secolo dei popoli arbereshe insediati da Alfonso V d’Aragona nel Sud Italia rappresentata da una surdulina, ossia la piccola zampogna tipica degli albanofoni del Pollino risalente in tale modello al Quattrocento, per proseguire con il volume in copia del “Magnes” del Kircher datato alla meta’ del Seicento contenente i pentagrammi delle arie per i tarantati riportate dall’antenato gesuita di Damiano (tra l’altro egli ancora oggi suona a sporadici casi attuali di tarantismo nella Murgia).
Saranno anche esposti messali originali del 1764 e del 1847 (quest’ultimo appartenuto al barone Messeni-Nemagna fondatore nel 1891 del Teatro Petruzzelli di Bari), un organetto otto bassi perfettamente funzionante degli anni Venti, e dischi in vinile d’antiquariato di Roberto Murolo.
Ingresso libero.
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