*di Vincenzo Salamina e Domenico Carriero
Alessandra Galantino, in arte Alexandra, 23 anni da Desio (MB), ha pubblicato lo scorso 30 ottobre “Fai parte di me”, una canzone contro ogni forma di bullismo.
Alexandra, di cosa parla “Fai parte di me”?
Questa canzone parla di bullismo, di persone che, volontariamente o meno, decidono di ferirti. Questa cosa mi è successa al tempo delle medie, non ne parlavo con nessuno, neanche a casa; c’è stato poi un giorno in cui sono riuscita a raccontare ciò che mi stava accadendo togliendomi quindi un gran peso. Quando mi hanno presentato questa canzone l’ho subita accettata. Quando sei bullizzato ti senti sbagliato, invece ognuno è bello a modo suo e non c’è niente di cui vergognarsi, bisogna solo accettarsi. Volevo quindi parlare alle altre persone e dare voce a chi non riesce ancora a dire nulla. E’ difficile in generale tirare fuori ciò che ti fa male, in primis per non dare agli altri qualcosa che ti può ferire e poi magari perché si pensa di non essere capiti, perché l’ascoltatore può anche non credere a ciò che racconti o sminuire il problema. A me purtroppo è capitato: iniziare a raccontare e non essere capito.
Immaginati adesso che all’interno di una stanza in cui si sta consumando una solitudine inizino ad entrare le note della tua canzone.
Spero di lasciare qualcosa all’ascoltatore, anche solo un sorriso. Io mi definisco una falsa portatrice di emozioni: non sono io a portare l’emozione in sé, ma, essendo interprete, vorrei riuscire a toccare una persona anche solo cantando affinché arrivi qualcosa. Quando ho letto per la prima volta il testo della canzone mi sono messa a piangere perché è la mia storia. L’interpretazione che ho dato era quello che serviva per quelle parole in quel momento.
Per “Fai parte di me” è stato anche girato un video.
Sì, il video è stato registrato in un piccolo studio vicino alla Accademia che frequento. Compaio molto truccata all’inizio per dare appositamente l’idea della persona mascherata, che non fa vedere chi è realmente. Questo è un trucco di scena, volutamente estremizzato. Non avevo mai fatto un video con una telecamera che fissasse solo me, in un ambiente pieno di luci e persone che giravano e che mi mettevano il trucco. Alla fine mi strucco e piano piano cerco di liberarmi dai pesi. Alla fine sono acqua e sapone come vorrei che le persone mi vedessero, come vorrei che le persone si sentissero quando si liberano da qualcosa.
Può un interprete sentire proprie le canzoni scritte da altri?
Assolutamente sì, perché in un momento in cui arriva un’idea, che viene anche da più menti, se l’argomento è importante e io ci tengo a quell’argomento, allora quell’idea si può anche interpretare.
“Fai parte di me” non è il tuo primo brano: sempre nel 2020 hai reinterpretato “La cura” di Battiato e poi hai cantato “Se guardi”. Ci parli di queste due esperienze?
Ho iniziato con “La cura” perché è un brano che mi è sempre stato a cuore, un brano dedicato a mia sorella, come una protezione nei suoi confronti: lei ha sei anni meno di me, è il mio cuore, la mia anima e la mia carne, è tutto ciò che mi fa andare avanti, oltre la famiglia. Lei è quel bene che non si può spiegare. “Se guardi” invece è un augurio per tutti quanti, è normale avere in questo campo delle porte in faccia, ma è un messaggio per continuare a lottare per il tuo sogno per raggiungerlo.
Una piccola bambina si era già approcciata al mondo della musica, anche se ci fu una insegnante che provò a scoraggiarti…
Nel 2002, a cinque anni, mi sono unita al “Coro dei piccoli cantori di Milano”, spronata da mia mamma e la mia famiglia; poi ho fatto sette anni di coro gospel in cui ho fatto la solista. A sedici anni, cantando davanti a questa insegnante, mi fu detto che non sarei mai potuta diventare una cantante ma che potevo cantare solo in un bar. Questa cosa non mi ha aiutato, non mi ha spronato, anzi mi ha distrutto. Per un paio di anni non ho voluto neanche sentire la musica. Sempre mia mamma poi mi ha spronato a fare l’audizione per l’Accademia MAS Music Arts & Show: andò bene e da tre anni frequento il percorso accademico musicale! Con la buona volontà e circondata da persone che credono in te nessun obiettivo è impossibile.
Novità per il futuro?
All’inizio avevamo pensato di fare un album, poi però data la situazione, visto che non si può registrare, abbiamo deciso di pubblicare ogni canzone periodicamente in modo che in un anno si possano far vedere tutte le varie sfumature di Alexandra, che parallelamente deve completare l’Accademia.
Grazie Alexandra e pensiamo che con “Fai parte di me” tu possa lasciare anche un piccolo seme nel cuore di chi ti ascolta.
Grazie mille e un saluto a tutti i lettori di Valle d’Itria News.
*Vincenzo Salamina e Domenico Carriero sono appassionati di musica e conducono un programma su Youtube chiamato Music Challenge (che potete seguire qui). Con ValleditriaNews condividono amichevolmente le interviste a musicisti e artisti noti o meno della scena musicale italiana.
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