Il concorso pubblico per due collaboratori amministrativi/contabili B3 è ormai un caso politico, pronto ad esplodere se non si decide di gestirlo. Come ampiamente documentato dalla stampa locale, il 14 luglio, giorno della prima prova scritta, sono successe alcune anomalie che ne hanno minato la trasparenza, tanto da costringere la presidente di commissione e dirigente del II Settore, Maurizia Merico, ad annullare la prova e riconvocare i candidati per il prossimo 7 settembre, alle 11.00.
Che la trasparenza non sia stata garantita non lo diciamo noi, ma la segretaria comunale Lucia D’Arcangelo, il 21 luglio scorso, a seguito della nota ufficiale della suddetta dirigente in risposta alla richiesta della vicesindaca e assessora al Personale Nunzia Convertini, nella quale, in sostanza, diceva che quella mattina non è successo nulla di particolarmente preoccupante. Dopo quella nota la segretaria comunale scrive alla collega che sarebbe il caso invece di annullare tutto, dato che le anomalie “non garantiscono il fondamentale principio di trasparenza, che deve assistere qualsivoglia procedimento amministrativo e, nella specie ed a maggior ragione, la selezione pubblica del personale“.
Quindi: “Le difficoltà tecniche (mancato funzionamento della stampante, che non può certamente addebitarsi alla “Struttura operativa dell’Ente” e/o “Supporto informatico”) verificatesi nel corso dello svolgimento della prova, avrebbero dovuto suggerire al Presidente della Commissione di richiedere il trasporto di una ulteriore stampante in sede concorsuale“. “La circostanza che la copia dei quesiti da somministrare ai candidati sia stata, invece, materialmente effettuata al di fuori della sede concorsuale – circostanza rilevata, peraltro, “a verbale” da due candidati, alle ore 11.50, ovverosia prima della somministrazione dei quesiti – consigliava, a presidio della garanzia del principio di massima trasparenza, di sospendere la prova e rinviarla ad altra data“.
Infine si richiede che la prova venisse annullata e fissata una nuova data “nel pieno rispetto di tutte le garanzie di legge”.
Come è evidente, l’emergenza determinata dalla rottura della stampante non sarebbe stata gestita nella migliore maniera possibile e questo ha determinato un problema serio, sia al Comune, che ai candidati. Finora, a parte la vicesindaca Convertini, solo l’opposizione ha preso ufficialmente posizione sulla vicenda, e da parte della maggioranza il silenzio inizia ad assumere un tono preoccupante. Al concorso pubblico, con il quale avrebbero dovuto assumere prima due, quindi dodici nuovi collaboratori, ha partecipato la consigliera di maggioranza Elena Convertini e due staffisti del sindaco, avendone comunque diritto. Il caso però, proprio per queste circostanze, andrebbe gestito con la massima prudenza e con la massima attenzione.
Alcune domande rimangono senza risposta, al momento: cosa è successo alle copie che sono state stampate al Pala Wojtyla mentre il funzionario correva al Comune? Come mai alcuni candidati hanno avuto una copia delle domande alla fine della prova? Ne sono state stampate copie in più?
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