Dove non arriva la politica nazionale, arriva quella locale. Dopo l’affossamento in Senato del ddl Zan, Maruggio diventa la prima città in Italia a dotarsi di un provvedimento che vieta qualsiasi atto discriminatorio di genere, di razza, orientamento sessuale o condizione fisica.
Lo firma il primo cittadino Alfredo Longo, che nel suo “Diario di bordo del Sindaco” su Facebook esordisce così: “Chiedo scusa per tutte le volte che da bambino ho preso in giro un disabile, per tutte le volte che da ragazzo ho usato la parola ricchione come un’ingiuria, per tutte le volte che ho fatto un sorrisino ebete nel vedere passeggiare un uomo (o una donna) con un’identità di genere diversa dalla mia! Da Uomo delle istituzioni ed Ufficiale di Governo, chiedo scusa a mio figlio, espressione del mio futuro, per essere rappresentato da persone che, senza avere neanche il coraggio di votare in maniera palese, esultano dopo aver affossato una norma che in altri paesi d’Europa è già in vigore da anni!”.
Omofobi non si nasce, si diventa secondo il coraggioso sindaco jonico, che rivendica fiero alcuni primati della piccola Maruggio, un piccolo paesino tarantino che ha fatto dell’accoglienza dell’altro un suo punto di forza e che ha aperto le braccia ai “cugini albanesi” (parole del sindaco, nda) nel 1991, oltre ad aver attivato sin dal 2014 uno SPRAR per i rifugiati africani.
In cosa consiste l’Ordinanza Longo?
È fatto assoluto divieto, su tutto il territorio comunale, di avviare azioni di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità;
E’ vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità;
I trasgressori saranno puniti ai sensi dell’ordinanza n. 40 del 9/11/2021, rischiando l’arresto fino a tre mesi o un’ammenda fino a 206 euro.
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