A meno di una settimana dall’edizione 2022 di Piano Lab, riceviamo e volentieri pubblichiamo un commento di Simona Vitali, esperta di eventi culturali, molto attiva a Parma che, tramite quell’incredibile costruttore di ponti di Francesco Lenoci, è arrivato alla nostra redazione.
All’indomani dell’evento più bello fra quelli vissuti negli ultimi tempi, rifletto e penso che l’eleganza “stratificata” in certi luoghi non può che essere tenuta viva da eventi all’altezza di sì tanta grazia.
Perché la bellezza può essere natura morta o anima che pulsa, ispira, trascina…se noi la alimentiamo.
Quante città in preda a iniziative banali, copiate senza nulla aggiungere, straviste (molte, troppe a carattere enogastronomico), attendono di essere rianimate per tornare a pulsare?
Martina Franca, già perla, per ben tre giorni ha visto alternarsi ben 270 pianisti in 14 suggestive postazioni dislocate nella cittadina.
E vogliamo parlare del Festival della Valle d’Itria, con opere liriche quasi tutte inedite, concerti, serate dedicate al Novecento, al grande cinema d’autore e alla musica sacra, giunto alla sua 48ma edizione.
Svegliamoci dal torpore, questa nostra Italia è l’unica vera ricchezza e certezza che abbiamo. Chi ha idee abbia anche l’attenzione e lo spazio per realizzarle!
E Martina Franca insegni.
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