Colloqui di Martina Franca. La tensione verso il Bene dell’uomo e delle imprese

Si è conclusa la nona edizione di Colloqui di Martina Franca, con una difesa d’ufficio a Adam Smith, difeso dal professor Vito Albino, davanti alla giuria dei relatori presieduta, per finta, dal procuratore di Taranto Eugenia Pontassuglia. Le conclusioni dell’edizione del 2022, che chiude il triennio dedicato alle “Mutazioni”, come al solito affidate al professor Albino, non chiudono la riflessione sulla ricerca della morale universale, ma indicano una strada da seguire: “Siamo di fronte a qualcosa che non possiamo definire” spiega Albino nell’intervento conclusivo, “perché disponiamo di una razionalità limitata che ci spinge verso la comprensione ma non ci consente di raggiungerla. Da questo punto di vista lo sforzo dell’individuo verso il bene si trasforma in una società ordinata. Dobbiamo per questo accontentarci di una molteplicità di interpretazioni soggettive, o intersoggettive dei concetti di Bene o di Male, senza avere l’aspirazione di essere oggettivi e universali”.

La nona edizione dei Colloqui ha visto l’alternarsi al microfono di un gruppo variegato di relatori che hanno stimolato i partecipanti, un centinaio, tra imprenditori, professionisti e studenti da tutta la Puglia, che hanno dibattuto per due giorni sul tema del bene e del male universali. L’evento, ideato e organizzato da Costellazione Apulia e sostenuto dal Comune di Martina Franca, dal Club Cultura di Confindustria Puglia, da Confindustria Taranto e dalla Camera di Commercio di Taranto, si è svolto per il terzo anno presso la Regia Stazione Ippica di Martina. Sono intervenuti Marco Morganti, già fondatore di Banca Prossima e attualmente coordinatore della Direzione Impact del gruppo Intesa Sanpaolo, che ha spiegato come il denaro possa essere strumento di inclusione invece che di esclusione, creando possibilità e opportunità, sfidando i meccanismi tradizionali. Vito Alfieri Fontana, ex fabbricante di mine antiuomo, poi per vent’anni impegnato a sminare la Bosnia, ha condiviso col pubblico una propria versione di bene e male: “Il male è il danno che puoi arrecare all’altro. Il bene è l’aiuto che puoi dare all’altro.” Eugenia Pontassuglia, procuratore capo di Taranto, ha spiegato come un’interpretazione innovativa della norma penale, che tenga conto delle mutazioni del nostro vivere comune può rappresentare una rivoluzione in campo legale e sociale, prendendo spunto dalla vicenda di Marco Cappato. Carmine Pinto, storico e preside della Facoltà di Lettere dell’Università di Salerno, ha sintetizzato per titoli la storia del potere negli ultimi venti secoli, spiegando come potrebbe essere letta attraverso l’eterna lotta tra Dio e gli dei, attraverso espressioni politiche diverse, passando dagli imperi alle autoarchie fino alle democrazie liberali. Giselda Gargano, attraverso il racconto del Nyepi Day, l’antico rito del capodanno malinese, ha offerto ai Colloqui la possibilità di conoscere come viene esorcizzato il male in una cultura molto diversa da quella occidentale. Lobsang Soepa e di Marisa Burns, a cui è toccato il compito di rompere il ghiaccio, hanno condiviso col pubblico i concetti di compassione e interdipendenza che fondano la via buddhista per affrontare la vita, che rintraccia le cause del male innanzitutto nelle proprie azioni (o di quelle avvenute in precedenti esistenze).La nona edizione chiude il ciclo dedicato alle “Mutazioni” e apre al nuovo triennio, dedicato invece alle “Confusioni”. Sempre a Martina Franca, sempre senza nessun altro scopo se non quello di affrontare insieme il viaggio negli approfondimenti.

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