Quelle a cui la città ha assistito, ieri, pare siano definite “potature di sicurezza”, ovvero interventi drastici per evitare che i rami possano cadere e ferire qualcuno o danneggiare qualcosa.
Un responsabile dell’azienda che ha svolto i lavori, ci ha spiegato che in Piazza Marconi non si interveniva da cinque anni e che questo tipo di intervento è dettato dalla necessità di garantire sicurezza. “A Martina Franca ci sono oltre 2.500 alberi da manutenere. Se si dovesse procedere a potature artistiche, il costo potrebbe arrivare a 350mila euro all’anno per il Comune”. Questi interventi vengono effettuati a rotazione su tutti gli alberi della città, ma non ogni anno. “L’anno scorso il Comune ha dovuto risarcire i proprietari di sette autovetture su cui era caduto un ramo per il forte vento”.
A chi invece, sosteneva che la legna prodotta dalle potature venisse venduta, risponde: “Abbiamo un accordo con i Servizi Sociali: trasportiamo la legna recuperata alle famiglie meno abbienti”.
Le associazioni avevano puntato il dito contro la potatura drastica che subiscono gli alberi. Il punto è che “le piante sono destinate a morire o ad ammalarsi perché le continue e drastiche potature le indeboliscono e ne abbreviano la vita. Inoltre, eliminare gran parte delle chiome degli alberi è assurdo perché in questo modo se ne riduce drasticamente l’azione di trattenimento delle polveri sottili e di rifornimento d’ossigeno e di vivibilità climatica complessiva“.
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