Le pagelle degli artisti della seconda serata della settantareesima edizione del Festival di Sanremo, in collaborazione con Ivan Cecere, del blog musicale “Lost & Sound” (qui il link al blog).
Paola e Chiara – Furore: forse era meglio l’esibizione della sera precedente. Il pezzo rimane carino e ballabile, ma niente di più. Voto: 5,5.
Mara Sattei – Duemilaminuti: anche lei un po’ sottotono rispetto alla prima sera, ma riesce a concludere dignitosamente. Voto: 6
Rosa Chemical – Made in Italy: con questo secondo ascolto si accinge a essere la rivelazione di quest’anno. Il pezzo decolla. Divertente. Voto: 7
Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato: c’è un inconveniente tecnico ma lui almeno non spacca le rose. L’esecuzione viene ripetuta, ma questo non porta i risultati sperati. Voto: 4
Levante – Vivo: anche lei meglio questa volta. Si agita di meno sul palco e la canzone arriva di più. Voto: 6,5
Tananai – Tango: questa è quella che una volta si chiamava la classica canzone sanremese. E non sempre è un complimento. Tutto fin troppo tradizionale, persino la frase: “Abbiamo messo i Police finché non è arrivata la Police” che non si può proprio sentire. Voto: 6-
Lazza – Cenere: un’altra piacevole conferma. La canzone è piena di grinta e anche l’orchestra apprezza e ci va a nozze. Voto: 7.
LDA – Se poi domani: canzone che è un “compitino”. Nulla di eccezionale, adatto ad un’altra epoca. Voto: 5.
Madame – Il bene nel male: anche qui il pezzo guadagna qualcosa dopo la seconda esecuzione. Il testo si percepisce di più e anche il ritornello ha più impatto. Voto: 6,5
Ultimo – Alba: l’interpretazione non è male, è la canzone nel suo complesso che non funziona. È solo da strappa applausi, ma dopo due minuti l’hai già dimenticata. Voto: 6-
Elodie – Due: si candida come tormentone. Il pezzo scorre bene e lei fa una gran bella figura. Voto: 7
Mr. Rain – Supereroi: e anche stasera arriva il momento catechismo. I bambini non bastano a rendere gradevole questo brano, anzi. Voto: 5
Giorgia – Parole dette male: questa volta il pezzo funziona. Lei fa Giorgia e sa farsi rispettare, con l’aiuto di Big Fish. Voto: 7
Colla Zio – Non mi va: che bello questo funky. Hanno un’ironia che non dispiace. Voto: 6,5
Marco Mengoni – Due vite: ed eccola la prima standing ovation di questo Sanremo 2023. Ci può anche stare, lui è bravo, ma occhio, perché la storia insegna che le ovazioni dell’Ariston non sono molto ben auguranti. Voto: 7,5
Colapesce Dimartino – Splash: è ufficialmente il pezzo migliore della kermesse, e per fortuna anche il pubblico in sala se ne accorge. Semplicemente raffinati e trascinanti. Immaginate se andassero all’Eurovision. Voto: 8
Coma Cose – L’ addio: forse la parte solista di lui abbassa la resa finale. Ma parliamo comunque di un pezzo molto molto valido e ben scritto. Voto: 7,5.
Leo Gassman – Terzo Cuore: anche Gassman jr è tra quelli che guadagna punti. Sul palco questa volta non vuole strafare e la canzone ci guadagna. Quando si dice orecchiabile. Voto: 6
Cugini di Campagna – Lettera 22: il pezzo non è male, ma non si distacca da una dimensione fuori dal tempo. Voto: 5,5
Olly – Polvere: ha tutto della generazione Z, ok essere giovani ma l’autotune col falsetto proprio no. Voto: 4,5
Anna Oxa – Sali: oltre tutte le complessità e le critiche della prima sera, Anna Oxa sembra riscattarsi e il pubblico apprezza. Il pezzo resta un po’ nel limbo. Voto: 5
Articolo 31 – Un bel viaggio: ok il ritornello cantabile, ma la canzone è a tratti fin troppo smielata. Voto: 5,5
Ariete – Mare di guai: decisamente meglio della prima volta, e ora anche il pezzo cattura l’attenzione. Dignitosa. Voto: 6.
Sethu – Cause perse: questa volta la mano di Enrico Melozzi non fa effetto, e la canzone rimane una accozzaglia di cose che faticano a trovare un senso. Voto: 4
Shari – Egoista: è la versione femminile di Salmo solo che non si butta in piscina. Sembra avere ancora il freno a mano tirato. Voto: 5
gIANMARIA – Mostro: subito dopo i Colla Zio, lui è l’unico che mostra un pizzico di personalità in più, o almeno ci prova. Ma la canzone aiuta fino a un certo punto. Voto: 5,5
Modà – Lasciami: Kekko prova a metterci il mestiere, fa il suo compitino ma nulla di più. Voto: 5,5
Will – Stupido: siamo arrivati alla fine, e il ragazzino dalla faccia pulita prova a movimentare una platea che, data l’ora, ha la palpebra calante. Sa essere simpatico, ma la qualità è un’altra cosa. Voto: 5,5
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