Ex Ilva. Lo Stato ci mette 680 milioni. Ritorna lo scudo penale

Via libera definito dell’Aula della Camera al decreto legge Ilva. Con 144 voti a favore, 103 contrari e 16 astenuti, la Camera ha approvato definitivamente il decreto legge che reintroduce, tra le altre cose, lo scudo penale, ossia la non punibilità dei soggetti che agiscono per dare esecuzione ai provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell’attività produttiva di stabilimenti industriali dichiarati di interesse strategico nazionale. È quindi prevista la restrizione dell’ambito di applicazione delle sanzioni interdittive, delle misure cautelari e del sequestro preventivo per consentire la prosecuzione dell’attività delle imprese di interesse strategico nazionale; nonché, in caso di sequestro, la previsione che l’attività prosegua con la nomina di un amministratore giudiziario.

Alla faccia di chi piange un figlio, un padre, una madre, un amico.

Il decreto, inoltre, dispone il versamento da parte di Invitalia ad Acciaierie d’Italia di 680 milioni destinati ad un aumento di capitale per assicurare la continuità della produzione di Taranto e per pagare i fornitori, in particolare quelli dell’energia, ovvero le aziende pubbliche Eni e Snam.

Sul punto sono insorte le forze politiche di opposizione, con forti critiche da parte di Verdi e Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle e Pd. Che però non sono esenti da colpe in questi anni di gestione dell’ex Ilva.

Tra i più agguerriti oppositori di questa legge ci sono le associazioni locali, che ogni giorno fanno la conta dei morti a Taranto e che vivono sulla propria pelle l’inquinamento industriale. Non solo associazioni ambientaliste, ma anche le tante associazioni nate in ricordo di qualcuno, come la Fondazione Giorgio Di Ponzio, un ragazzino morto di cancro nel 2019, o l’Associazione Culturale Pediatri, che in questi anni ha denunciato con i dati l’aumento dei tumori a Taranto: +21% di mortalità infantile rispetto alla media regionale e +54% di tumori in bambini da 0 a 14 anni, +20% di eccesso di mortalità nel primo anno di vita e +45% di malattie iniziate già durante la gestazione.

Insomma, in questi anni sull’Ilva si è raccontato di tutto. A livello politico ognuno ha dato la propria soluzione, ideologica, di facciata. Alla fine si è puntato alla produzione, a discapito di tutto il resto. Non importa quanti tarantini moriranno ancora, la produzione deve continuare. Qualcuno direbbe “The show must go on”, purtroppo qui, a Taranto, c’è chi questo show non potrà più vederlo.

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Commenti

Una replica a “Ex Ilva. Lo Stato ci mette 680 milioni. Ritorna lo scudo penale”

  1. […] presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il Decreto Legge ex Ilva promulgando il provvedimento, con misure relative a impianti di interesse strategico […]

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