La vita è breve. Oggi sei qui e domani non si sa.
Francesco Santoro è scomparso oggi, all’età di 36 anni appena compiuti. Laureato in psicologia e titolare di una piccola attività lungo l’extramurale di Martina Franca, “Ciccio” – noi lo abbiamo sempre chiamato così – era una persona cordiale, sensibile ed estremamente educata. Mai una parola fuori posto e anzi, un pensiero gentile per tutti. Chi scrive l’ha conosciuto più di 15 anni fa, quando entrai in una comitiva di ragazzi provenienti dal liceo scientifico e dove c’era anche lui.
Tante avventure insieme, tanti sabato sera passati nel monolocale di un amico o davanti a una pizza a parlare di tutto e di niente, la passione comune per il Milan (avevamo commentato la doppietta di Leao al Napoli solo pochi giorni fa) e soprattutto la canonica partitella a calcetto del venerdì sera. Che piovesse, nevicasse o facesse un caldo allucinante lui era sempre tra i pali a urlare di tutto e di più, a rinviare sempre fuori e a prendere gol assurdi da centrocampo. Ciccio era così ma ci divertiva tanto e si divertiva altrettanto: il calcetto era solo il pretesto per stare insieme agli altri e passare dei momenti spensierati e diversi in una quotidianità non proprio facile.
Dopo il diploma Ciccio era riuscito a laurearsi brillantemente e a conseguire l’abilitazione da psicologo prima di aprire “Il quartino”, piccolo negozio di vini e prodotti tipici in via Mercadante.
Le comitive e i rapporti interpersonali nascono e poi scoppiano – è la vita e lo sappiamo tutti – e così lo avevo perso di vista ma eravamo rimasti in contatto su Facebook, dove oltre a parlare di Milan era sempre tra i primi a mandarmi gli auguri di compleanno ai quali rispondevo a stretto giro, visto che festeggiavamo negli stessi giorni.
Pochi minuti fa ho saputo della tristissima notizia e la prima immagine che mi è venuta in mente è quella del solito rinvio buttato malamente fuori, coi soliti improperi nostri per la scarsa precisione e le sue solite scuse, ruvide ma vere.
Buon viaggio Ciccio e forza Milan, sempre.
Lascia un commento