Si è tenuto ieri, nell’aula consiliare di Martina Franca, l’evento conclusivo del progetto “A Scuola di OpenCoesione” per l’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”. Alla presenza del sindaco Gianfranco Palmisano e dell’assessore Annunziata Convertini (che ha la delega ai Beni culturali) i giovani alunni della 2aB della scuola media hanno presentato i risultati di un lavoro lungo cinque mesi; una ricerca di monitoraggio civico sul finanziamento della programmazione europea 2007-2013 (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) che ha portato alla nascita nel MuBa San Martino, il museo della Basilica, all’interno di uno splendido edificio nobiliare settecentesco del centro storico, Palazzo Stabile.
Questo il progetto che lo scorso novembre i diciotto alunni del team Gio23peril_MuBa (così si sono rinominati) hanno scelto di monitorare tra i ben 1.220 finanziati a Martina Franca con i fondi di coesione europei. Durante tutto il percorso il team è stato supportato dal centro Europe Direct di Taranto, nella persona del dr. Sergio Piergianni, presente anche ieri in prima fila. Del MuBa San Martino gli alunni hanno messo in evidenza i molti punti di forza e alcune criticità, avanzando anche soluzioni e idee per il futuro.
Soprattutto si sono spesi nella promozione di questo interessantissimo museo, che il 14 ottobre 2016 veniva inaugurato dall’attuale direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, e che dal novembre 2021, da quando la gestione è passata nelle mani della cooperativa sociale Martina 2000 e alla direzione di Cristina Comasia Ancona, è gratuito e aperto ogni giorno. Molte le iniziative realizzate a questo proposito dai ragazzi, tra cui la realizzazione di una brochure illustrativa da inviare alle agenzie turistiche del territorio e la campagna social “Adottiamo un oggetto del museo”, in cui ogni membro del team ha scelto di descrivere un oggetto tra quelli esposti al museo, privilegiando quelli restaurati con i fondi del finanziamento di cui si sono occupati. «Un lavoro di cittadinanza attiva a 360°» – così lo ha definito la dirigente scolastica dell’istituto Maria Blonda – «che sviluppa molte di quelle competenze indicate nelle Linee guida allegate alla legge 92/2019 sull’insegnamento trasversale dell’educazione civica e che ha permesso agli alunni di conoscere e far conoscere un luogo fortemente identitario della loro città».
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