Pronto soccorso Martina Franca. Sarà un’estate difficile: in servizio solo un medico

Ci sarà un solo medico in servizio, quest’estate, al Pronto Soccorso di Martina Franca, e questo significa che i pazienti subiranno enormi disagi. Non è difficile immaginare cosa potrebbe accadere, con la fila di ambulanze in attesa di essere accolte nel reparto.

È il risultato di una serie di scelte fatte nel passato e che hanno penalizzato la sanità pubblica, a partire dal numero chiuso all’università o alla difficoltà di assumere personale a tempo indeterminato, favorendo scelte verso il privato.

La notizia che sarà un’estate terribile per chi avrà la sfortuna di recarsi al Pronto Soccorso di Martina Franca è emersa durante la visita del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, all’ospedale di Martina Franca, avvenuta questa mattina, invitata dalla consigliera comunale Grazia Lillo, di Fratelli d’Italia. Oggi, tra l’altro, è l’ultimo giorno di lavoro di una giovane dottoressa in forza proprio al Pronto Soccorso, che è stata selezionata per una diversa specializzazione.

Le difficoltà in cui versano i reparti di urgenza e emergenza, in tutta la provincia di Taranto, sono note, da mesi.

A ottobre del 2022 i dirigenti dei reparti avevano tirato giù i risicati numeri: trentuno, in totale, i medici in servizio nei reparti di urgenza della provincia di Taranto, a fronte dei sessantacinque previsti dalla delibera della giunta regionale 1726 del 2019, che individuava i livelli minimi di assistenza. Secondo la delibera regionale, sarebbero dovuti essere sedici medici in servizio al Pronto Soccorso martinese.

Durante la visita, il sottosegretario Gemmato ha annunciato che presto ci sarà la possibilità di sostenere gli straordinari nei reparti di urgenza aumentando il budget a disposizione per pagare i medici anche 100 euro a ora.

“Finora la sanità è stata vista solo dal punto di vista edilizio e questo è il risultato” ha commentato Grazia Lillo.

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Commenti

2 risposte a “Pronto soccorso Martina Franca. Sarà un’estate difficile: in servizio solo un medico”

  1. Avatar Graziano
    Graziano

    Nell’articolo ci sono un sacco di inesattezze. In linea generale, trattandosi di un articolo giornalistico, glu argomenti vanno trattati dopo averli approfonditi. La carenza italiana non è di medici ma di specialisti. Alcune specialità, poiché poco attrattive, sono scelte sempre meno e quindi si è assistito ad una carenza di tali specialisti. Il sistema sanitario, a causa di limitazioni e divieti sta diventando meno attrattivo rispetto ad un privato o privato convenzionato (in quasi tutte le specialità). La dottoressa che oggi era in turno non era al suo ultimo giorno perché selezionata per altra specialità, quanto perché ha deciso di terminare prima la sua collaborazione in vista del prossimo concorso di specializzazione che si terrà a luglio. Era a tempo determinato perché per essere assunti nel sistema sanitario serve vincere un concorso e avere una specializzazione. Nel privato le regole sono altre ma è giusto che nel pubblico siano queste.

    1. Avatar Massimiliano Martucci
      Massimiliano Martucci

      Grazie per il suo commento, che comunque non smentisce affatto il succo dell’articolo: quest’estate il PS di Martina Franca avrà in servizio un solo medico. Che in Italia gli specialisti (ovvero i medici che hanno frequentato la specializzazione, pagata coi soldi dello Stato) siano pochi, e pochissimi nei reparti di emergenza e urgenza, è un problema strutturale, dovuto da un lato alla scarsa attrattività di questo tipo di specializzazione, dall’altra alle università a numero chiuso. Senza contare l’assenza di concorsi. Andare verso i privati, che pagano di più, dopo essersi formati a spese dello Stato, dovrebbe essere in qualche maniera regolato.
      I medici non vanno nel privato per le limitazioni, ma per gli stipendi e per evitare i tour de force a cui devono sottoporsi per ovviare alla mancanza di colleghi. In Puglia, come spiegato dal Sottosegretario, gli straordinari nei PS da parte dei medici degli ospedali, sarà pagato 100 euro a ora.
      Infine, ci tengo a dire che ho raccontato nell’articolo quello a cui ho assistito sabato mattina. Il suo commento, a parte il solito consiglio non richiesto su come fare il giornalista – che è un po’ come suggerire una diagnosi a un medico dopo aver cercato i sintomi su google – mi ha dato l’opportunità di condividere altri elementi di riflessione.

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