Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ci riprova. Con l’ordinanza n. 9 del 22 maggio 2023 il sindaco di Taranto ha chiesto ad Acciaierie d’Italia e Ilva in amministrazione straordinaria, ognuna per le proprie competenze e responsabilità, di individuare gli impianti responsabili dell’aumento della concentrazione di benzene registrata dalle centraline atmosferiche.
È la prima prescrizione dell’ordinanza contingibile e urgente firmata dal primo cittadino del comune di Taranto che come nel 2020 ricorre di nuovo allo strumento dell’ordinanza. All’epoca alla guida del siderurgico c’era ArcelorMittal Italia che impugnò in sede giurisdizionale l’ordinanza e che il Consiglio di Stato nel 2021 fece decadere.
Ora Melucci ha imposto alle due società, “30 giorni di tempo per individuare gli impianti responsabili dell’aumento della concentrazione di benzene registrata dalle centraline atmosferiche” e di conseguenza “individuare una soluzione tempestiva al problema senza la quale – dispone il sindaco – entro 60 giorni dall’ordinanza bisognerà procedere allo spegnimento degli impianti dell’area a caldo“.
“Abbiamo ricevuto da Asl evidenze chiare rispetto al rischio per la popolazione – le parole del primo cittadino – in particolare riguardo al danno provocato dall’aumento della media annuale della concentrazione di benzene, anche se al di sotto dei limiti di legge. Un’ulteriore relazione di Arpa ci ha consentito di correlare i picchi registrati all’attività dell’acciaieria, per questo l’ordinanza è mirata ad AdI e Ilva in as. Abbiamo applicato quella precauzione che ci assegnano le norme, rispetto a un problema che era stato già sollevato e affrontato anche all’interno dell’osservatorio ispirato all’articolo 41 della Costituzione, che abbiamo insediato a gennaio. I nuovi elementi ci hanno messo nelle condizioni di procedere e ora attendiamo le necessarie risposte“.
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