Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una donna di Martina Franca, una paziente oncologica, che l’8 giugno scorso si è sentita dire dal CUP che non possibile prenotare alcuna visita di controllo. La donna vuole rendere nota la vicenda, e chieda: “A chi posso rivolgermi?”.
Salve a tutti,
scrivo questa lettera per denunciare una situazione di inefficienza sanitaria che persiste da troppo tempo. Sono una normale cittadina di Martina Franca, sono una malata oncologica da diversi anni che richiede semplicemente la possibilità di effettuare controlli fondamentali per chi è malato di tumore, al fine di monitorare la malattia.
Mi trovo ad affrontare questa malattia dal 2015, quando, subito dopo la diagnosi, sono stata prontamente sottoposta a un intervento chirurgico presso l’Ospedale di Martina Franca. Grazie all’eccellente lavoro dell’equipe medica che mi ha seguito, l’operazione ha avuto esito positivo. Successivamente mi sono affidata al reparto di oncologia del centro ospedaliero di Martina Franca, che mi ha consigliato le fasi successive del percorso di monitoraggio della malattia. Ho seguito attentamente i consigli dei medici e mi sono sottoposta regolarmente agli esami strumentali prescritti. Questi esami sono fondamentali anche durante le visite con l’oncologo, poiché senza di essi il medico non può avere una visione completa dell’evoluzione della mia situazione.
Tutto procedeva nel migliore dei modi fino al 2019.
Già alcuni mesi prima dell’inizio della pandemia da COVID-19, infatti ho iniziato ad affrontare difficoltà nella prenotazione di esami strumentali, come la TAC total body, prescritti dall’oncologo per i follow-up. La situazione, già inaccettabile, è stata ulteriormente peggiorata dalla pandemia, rendendo quasi impossibile prenotare gli esami necessari per il controllo del tumore.
Ciò mi ha spesso costretto a sottopormi a tali esami in forma privata, nonostante io, in quanto cittadina, paghi regolarmente le tasse con l’aspettativa di ricevere un servizio sanitario adeguato ed efficiente (almeno in teoria).
Giovedì 8 giugno dopo essermi recata presso il CUP di Martina Franca, ho ricevuto l’ennesima risposta negativa dall’operatore “Non ci sono posti disponibili per effettuare l’esame TAC total body, controlli lei stessa se non mi crede. Le consiglio di ritornare non appena ne ha la possibilità”. Non si tratta di un caso isolato, ma di un copione che si ripete da anni.
Senza questo controllo, non posso monitorare in modo dettagliato la malattia, e mi sorge una domanda: se la malattia sta progredendo, come posso intervenire tempestivamente per curarla senza la possibilità di effettuare questi controlli? Chi si assume la responsabilità di condannare i malati oncologici a cure mancate a causa dell’impossibilità di effettuare esami strumentali? Perché non ci sono mai posti disponibili nella struttura ospedaliera comunale o in quelle provinciali?
Se si sta andando verso una privatizzazione della sanità, si dovrebbe dichiararlo chiaramente e in modo trasparente, evitando di continuare a richiedere denaro ai cittadini per un servizio sanitario oggettivamente in difficoltà e incapace di tutelare la salute delle persone più fragili e non solo.
Spero che questa testimonianza serva a risvegliare le coscienze di coloro che sono responsabili della tutela della salute dei cittadini, al fine di consentire nuovamente a noi malati oncologici e a tutti coloro che necessitano di controlli strumentali di prenotarli senza ricevere la solita e ridondante risposta da parte degli operatori del CUP, evidentemente impotenti di fronte a una tale inefficienza sanitaria regionale.
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