Il 2023, ancor prima dell’ultima alluvione in Toscana di queste ore, era già l’anno con il record di alluvioni e frane con vittime in Italia a causa del maltempo. Secondo i dati elaborati dall’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (Irpi) del Consiglio Nazionale delle Ricerche nei primi sei mesi di quest’anno, infatti, sono stati registrati ben 25 eventi relativi a frane, inondazioni e allagamenti, con un totale di 20 morti e 11 feriti, mentre solo 1 evento e 1 ferito si erano avuti nel corrispondente periodo del 2022.
I cambiamenti climatici, insieme al consumo di suolo, che non arresta la sua corsa, sono le maggiori cause di questi eventi.
L’Italia piange le sue vittime, si dispera, promette risoluzioni, ma resta lì inerme a pagare non solo in termini di vite umane la sua pochezza politica, ma anche in termini economici. Si stima che negli ultimi dieci anni i danni legati ai disastri ambientali in Italia ammonterebbero a circa 35 miliardi. L’alluvione in Emilia Romagna, da sola, ha causato danni per circa 9 miliardi risultando il terzo disastro naturale più costoso al mondo nel 2023.
Si costruisce tanto e male. Il Rapporto “Il consumo di suolo in Italia 2023”, pubblicato dall’ISPRA con cadenza annuale dal 2014, raccoglie i dati legati al consumo di suolo per tutti i comuni italiani.
Tra il 2021 e il 2022 in Italia sono stati costruiti nuovi edifici o strade su 57 chilometri quadrati di terreno, la maggior parte in aree esposte a pericolo di disastri naturali: alluvioni, frane o terremoti.
Abbiamo già parlato del consumo di suolo a livello nazionale (qui l’articolo), oggi invece affronteremo la questione da un punto di vista locale. Abbiamo analizzato alcuni dati legati alla Valle d’Itria.
Nell’ultimo anno preso in esame (il 2022 ndr) c’è un netto incremento del consumo per Martina e Ostuni (tra i valori più alti dei comuni italiani per incremento rispetto all’anno precedente).
Comune | Incremento 2021-2022 (ettari) |
Martina Franca | 5,29 |
Ostuni | 5,72 |
Ceglie Messapica | 1,12 |
Cisternino | 0,88 |
Locorotondo | 2,67 |
Alberobello | 1,78 |
Martina Franca tra il 2015 e il 2022 ha consumato più di 50 ettari del suo territorio, pari a 500 mila metri quadrati.
La Valle d’Itria rispetto allo scorso anno ha incrementato il consumo di suolo di 17 ettari (170 mila metri quadrati). Dal 2006 ad oggi ha consumato 378 ettari per un totale di 8007 ettari di suolo consumato, pari al 10,13% del totale.
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